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Milano, vertice in prefettura: gli appelli di Sala e Fontana al premier Conte

Il presidente del consiglio ha incontrato il presidente della Regione e il sindaco di Milano

Da quanto era iniziata l'emergenza coronavirus il premier Conte non aveva mai messo piedi in Lombardia. La prima visita si è svolta nella serata di lunedì 27 aprile quando il capo del governo ha incontrato in prefettura il governatore Attilio Fontana, il sindaco Beppe Sala, il neopresidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. E quando i giornalisti gli hanno chiesto il motivo di questa sua assenza ha risposto: "Non sono venuto a Milano prima perché nella fase più acuta la mia presenza avrebbe potuto essere addirittura di intralcio, ma nella prima occasione utile era già nei proponimenti di venire".

Le richieste di Fontana

Durante il summit in Corso Monforte il governatore della Lombardia ha consegnato al premier le 41 pagine di "Progettiamo la nuova normalità": documento frutto del lavoro di un centinaio di esperti. Un documento che rappresentano lo scenario di quello che potrebbe accadere in Lombardia dopo il 4 maggio ma che contiene anche richieste su tre temi: sostegno alle famiglie, sostegno alle imprese e lumi sul trasport pubblico locale.

La Regione, infatti, ha chiesto sostegno alle famiglie e più nello specifico "asili nido, servizi per l'infanzia, scuola e necessità di coniugare il rientro al lavoro dei genitori con la gestione dei figli e ipotesi di congedi parentali" perché "il 50% della retribuzione non è sufficiente". Non solo. La squadra di Attilio Fontana ha sollecitato il governo a intervenire al fianco delle imprese perché c'è la "necessità di rispondere in tempi rapidi alle richieste delle aziende" per "far ripartire i cantieri e le attività produttive". Infine la Regione ha chiesto lumi sul tema del trasporto pubblico locale: "chi può occuparsi, e con quale titolo (i funzionari/controllori delle aziende di trasporto non sono pubblici ufficiali), dei controlli all'ingresso delle stazioni e sui mezzi pubblici, del mantenimento delle distanze al loro interno".

Sala: "Incontro cordiale"

Al termine del vertice il sindaco di Milano ha dichiarato che si è trattato di un " Un colloquio cordiale. Ho spiegato al presidente Conte che Milano ripartirà il 4 maggio, ma probabilmente di più il 18 maggio. Non siamo una città in cui c’è molta industria, ma altri comparti. Questo ci darà modo di mettere a punto i nostri servizi, soprattutto i trasporti, che sono una mia grande preoccupazione. E al contempo di vedere se c’è il rischio di una ripartenza del contagio". Il sindaco ha poi affrontato la questione dei dati "Le informazioni ufficiali sui contagi lasciano il tempo che trovano. Poco più di mille deceduti da Covid-19? I conti con i 7.700 contagiati non tornano. Perché questi ultimi sono molti di più. Ho spiegato al presidente del Consiglio che è importante capire e fare un discorso chiaro e trasparente ai cittadini sul rischio di ripartenza del contagio".

I giornalisti hanno chiesto al primo cittadino se condivide la richiesta avanzata da una parte del centrosinistra di commissariare la sanità Lombarda e lui ha risposto "Tecnicamente non credo che sia un’ipotesi praticabile, ma le mie critiche alla Regione Lombardia non sono mai mancate. Ci sono elementi oggettivi che andranno ripensati: la Lombardia ha perso molto in termini di presidio socio-sanitario territoriale. Il Trivulzio? La situazione non è ancora sotto controllo". E il sindaco ha però chiesto un'accelerazione sui test sierologici sempre per capire chi è immune e chi no perché, come sottolineato da Sala, "Milano ha voglia di ripartire, pur con la prudenza dovuta".

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