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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Santanchè: “Ho riconosciuto Geme, da lui ho ricevuto i peggiori insulti”

Daniela Santanchè ha annunciato di aver riconosciuto Geme: era davanti alla Fabbrica del Vapore durante le celebrazioni di Ramadan. Intanto l’interrogatorio per la convalida del fermo dell’attentatore è stato rinviato, l’uomo è ancora in coma farmacologico

Daniela Santanchè ha detto di aver riconosciuto subito Mohammed Game, l’attentatore della caserma Santa Barbara, come uno degli islamici con cui si è confrontata durante la fine della festa di Ramadan alla Fabbrica del Vapore, in Via Procaccini.

“Ho riconosciuto perfettamente l'attentatore della caserma a Milano perché era lo stesso che quella domenica, mentre io manifestavo contro il burqa, era il capo di quella comunità. Ho trattato con lui, da lui ho ricevuto i peggiori insulti, questo per smentire Shaari, il capo della comunità di Viale Jenner, che aveva detto che era un personaggio ai margini della loro comunità, poco conosciuto” ha detto l’ex parlamentare.

“Posso testimoniare che l'attentatore era lì e assolutamente svolgeva la funzione di un capo, di quello che impartiva ordini e di quello che insultava quelli come noi che andavano lì per voler far rispettare la legge italiana e per non vedere nessuna donna con il burka” ha concluso la Santanchè.

Intanto nella richiesta di convalida dell’arresto di Geme, ancora in ospedale per le ferite che ha riportato lunedì, la Procura di Milano ha deciso di contestargli anche l’aggravante della finalità di terrorismo. In mattinata era previsto l’interrogatorio dell’uomo, che però è stato rimandato perché Geme è ancora in coma farmacologico.

Stamattina il pubblico ministero Maurizio Romanella ha chiesto la convalida del fermo al gip anche per i due complici di Geme, arrestati nella notte tra lunedì e martedì: l’egiziano e il libico che l’avrebbero aiutato a confezionare l’ordigno e accompagnato davanti alla caserma di San Siro.

Intanto le indagini proseguono e particolari sempre più allarmanti emergono. Secondo gli investigatori infatti, l’attentatore pianificava da tempo l’esplosione alla caserma. Al momento gli esperti informatici sono al lavoro sul computer dell’indagato per avere un quadro più preciso della situazione e per capire se il gruppo avesse in mente altre azioni dimostrative.

La moglie di Game ha poi riferito alle autorità che proprio sul suo computer, il marito aveva come sfondo del desktop una foto di Bin Laden.

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