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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Lega, si pensa al candidato sindaco di Milano: sarà Gianmarco Senna?

L'attuale consigliere regionale sembra per ora in pole position per occuparsi di Milano: il suo profilo di imprenditore e politico "laico"

Matteo Salvini lo ha detto e ammesso con chiarezza: nel risultato straordinario della Lega alle elezioni europee del 26 maggio "brucia" il 27% a cui il partito è inchiodato a Milano. Quasi 10 punti percentuali in più in un anno, rispetto alle politiche del 2018, non sono un successo se paragonati all'incremento (ben maggiore) nel resto del Paese o anche in tutta la Lombardia. Con il Pd, oltretutto, rafforzato sul 36%, certo anche grazie ai voti di Sinistra x Milano quasi interamente confluiti ai dem per le candidature di Giuliano Pisapia e Pierfrancesco Majorino.

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Il Carroccio correrà immediatamente ai ripari perché l'appuntamento del 2021, con le elezioni comunali, è dietro l'angolo. Salvini rivendica il diritto di indicare un candidato sindaco, e ne ha ben donde, con un distacco enorme rispetto agli alleati di centrodestra. Sul punto si è fatto sentire anche Riccardo De Corato, "leader" milanese di Fdi, ora assessore regionale alla sicurezza, fuori dal consiglio comunale dopo le elezioni del 2016 ma sempre attento alla politica meneghina, che ha riconosciuto alla Lega il diritto d'indicare un suo nome ma ha anche chiesto le primarie di coalizione.

L'uomo di Salvini per Milano

La strategia di Salvini potrebbe avere già un nome e un cognome: Gianmarco Senna, oggi consigliere regionale (nel 2018, da capolista, fu il più votato del Carroccio con 3.600 preferenze in provincia di Milano), prima consigliere della Zona 7. Senna è considerato un brillante imprenditore nel settore della ristorazione: "firma" da anni la rinascita di locali in declino ma ne apre anche ex novo, compresa una stimata catena di hamburgherie made in Italy. 

Ha un profilo liberale, che a Milano piace senz'altro. Sia sui temi economici sia su quelli etici, può fare breccia più di tanti altri leghisti sull'apparato borghese e produttivo della città, quello che in Municipio 1 (e nelle sezioni più "altolocate" degli altri Municipi) ha particolarmente punito la Lega di Salvini, che in centro non sfonda il 20% dei consensi. Inoltre è noto per avere organizzato molti dibattiti culturali e politici invitando anche avversari a confrontarsi. 

Nel 2016 il centrodestra aveva un candidato sindaco dal profilo "non di destra", Stefano Parisi, che diede molto filo da torcere a Beppe Sala al primo turno, arrivando quasi appaiato. In via Bellerio lo sanno bene. E non possono permettersi di sbagliare: Milano è per il centrodestra una questione simbolica, ma Milano ha anche dimostrato di essere una realtà diversa dal resto della Lombardia e anche dell'Italia. 

Il primo passo per l'investitura di Senna potrebbe essere quello di creare una figura "ad hoc" in Regione, quella del sottosegretario con delega all'area metropolitana di Milano, e assegnargli questo ruolo. Un esponente regionale che lavora per il capoluogo da qui al 2021 e poi si candida a sindaco.

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