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Il no della Lega al “coprifuoco”: è scontro con il Pdl

Il Caroccio dice no alle ordinanze "coprifuoco" che impongono, in alcuni quartieri difficili della città, la chiusura serale anticipata dei locali pubblici. Ed è subito polemica con il Pdl

N on bastava già la crepa tra Pdl e Lega evidenziata dai sondaggi per le comunali del 2011, adesso il Caroccio fa retromarcia sull'ordinanza antidegrado, ribattezzata ormai "coprifuoco", emanata dal sindaco Letizia Moratti nei quartieri più critici della città. Sulla decisione si esprime De Corato, vicesindaco e assessore alla sicurezza di Milano: "Fa specie che la Lega ora faccia retromarcia quando solo un mese chiedeva a gran voce di estendere le ordinanze a tutti i quartieri periferici: un mal di mancia improvviso, evidentemente il Carroccio si è fatto abbindolare dalle lobby delle discoteche".

È d'accordo sull'estensione dei controlli agli affitti e alle attività degli stranieri nelle periferie il consigliere comunale leghista Matteo Salvini ma ribadisce l'importanza di "lasciar lavorare bene gli italiani senza perseguitarli". Puntano il dito contro le ordinanze "coprifuoco" anche l'Epam e la Confesercenti di Milano, in particolare dopo la decisione del Comune di prorogare fino al 31 gennaio quelle in scadenza in via Padova e al Corvetto. "Le ordinanze, in un modo di fare tutto all'italiana - si legge in un comunicato congiunto dell'associazione dei pubblici esercizi dell'Unione del Commercio e della Confesercenti di Milano - da provvisorie e d'emergenza sono ormai stabili. E questo, con riferimento ai pronunciamenti dei giudici amministrativi, deve far riflettere perché ci sono quelle motivazioni d'urgenza che giustificano la sospensione dei provvedimenti".

Il 19 ottobre i giudici del Tar esamineranno il merito del ricorso presentato dalle associazioni di categoria contro le ordinanze. "L'amministrazione comunale, con queste ordinanze - si legge ancora nella nota - si comporta come Dr. Jekill e Mr. Hyde perché da una parte, con il Pgt, si auspicano per la sicurezza maggiori presidi delle attività commerciali e dall'altra, con i provvedimenti coprifuoco si impedisce alle stesse attività commerciali di fare da presidio per la sicurezza del territorio".

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