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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Letizia Moratti per la Corte dei Conti deve pagare: "Consulenza inutile"

Una sentenza della Corte dei Conti del Lazio, depositata il 24 settembre, ha condannato Letizia Moratti al pagamento di 50mila euro per aver affidato una consulenza esterna a Ernst&Young nel 2001, per riorganizzare il "suo" allora Ministero dell'Istruzione

Una consulenza da oltre 180mila euro da Ernst&Young è costata al sindaco Letizia Moratti, 50mila euro. E' infatti questa la cifra che il primo cittadino, allora Ministro dell'Istruzione, è stata condannata a pagare dalla Corte dei Conti del Lazio.

La sentenza, datata 20 aprile ma depositata il 24 settembre, parla chiaro: è "Antigiuridico e produttivo di danno erariale il conferimento di incarichi per attività alle quali si possa far fronte con personale interno o che siano estranee ai fini istituzionali o che siano eccessivamente onerose in rapporto alla disponibilità di bilancio".

Risale al 2001 la consulenza che Letizia Moratti aveva affidato alla società leader mondiale nei servizi di revisione, fiscalità, transaction e advisory, con l'obiettivo di riorganizzazione del Ministero al quale faceva a capo, nato dall'accorpamento dei "vecchi" ministeri della pubblica amministrazione e della ricerca, la loro "fusione", però, sembra fosse già contenuta nel decreto legislativo n.300 del 1999 che prevedeva un'articolazione in dipartimenti. Proprio per questo motivo, afferma la sentenza, "non è dato comprendere quali fossero le ragioni di un'addotta straordinarietà che non potesse essere fronteggiata con le forze interne all'amministrazione e che rendesse invece necessario il ricorso a una società di consulenza esterna".

"L'incarico ha manifestato anche una pressoché totale disutilità, tenuto conto che il regolamento di organizzazione del Ministero unificato è stato adottato con Dpr n.319 del 2003 senza che vi sia nelle norme una tangibile traccia dello studio commissionato all'esterno, con un esborso per l'erario di oltre 180mila euro", constatazione sempre contenuta nel documento della Corte dei Conti che va a confermare l'"antigiuridicità e la disutilità dell'incarico".

Emessa la sentenza e la condanna in appello al pagamento, la Corte ha aggiunto anche "l'elemento soggettivo della responsabilità sia pur non nella forma del dolo bensì della colpa grave", sia per Letizia Moratti, sia per il suo dirigente Maria Domenica Testa.

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