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Politica Duomo / Piazza della Scala

I No Expo a Renzi: "Non lasciare l'esposizione in mano alle multinazionali"

La lettera aperta degli organizzatori del convegno a Palazzo Marino

Da una parte l'entusiasmo in città per Expo. Dall'altra i "No Expo", di cui scende ora in campo la parte più politica ed intellettuale, con il convegno del 7 febbraio previsto in Sala Alessi a Palazzo Marino. Una scelta che ha fatto discutere sia per il luogo (la sala più prestigiosa della casa dei milanesi) sia per la data (la stessa in cui il premier Matteo Renzi sarà a Milano per dare il via alla questione dell'eredità di Expo).

"Nutrire il pianeta o nutrire le multinazionali?". Questo il titolo del convegno. Più chiaro di così non si può. Sotto accusa gli accordi di partnership con aziende come Nestlé o Coca Cola, ma anche altre.

E gli organizzatori del convegno hanno scritto una lettera aperta proprio a Renzi, invitandolo a "porre al centro la sovranità alimentare e il diritto alla terra negati dallo strapotere e dal controllo delle multinazionali, in particolare quelle dei semi". Si legge ancora la richiesta di decidere al più presto "il destino delle aree di Expo non lasciandole unicamente in mano alla speculazione e agli appetiti della criminalità organizzata" e si avanza la proposta che, nelle aree, si insedi una istituzione internazionale "finalizzata a tutelare l'acqua, potrebbe essere l'Authority mondiale per l'acqua".

Tra i firmatari, il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo e la consigliera comunale Anita Sonego, entrambi della Federazione della Sinistra, stesso movimento a cui appartengono, tra gli altri, Vittorio Agnoletto, Franco Calamida e Massimo Gatti. Tra le altre firme troviamo l'intellettuale Moni Ovadia, il regista Silvano Piccardi, la scrittrice Erica Rodari, l'ex consigliere regionale Mario Agostinelli, e poi ancora Piero Basso, Antonio Lareno, Antonio Lupo, Emilio Molinari, Paolo Pinardi e Guglielmo Spettante.

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