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Manifestazione contro il convegno sulla famiglia: "E' omofobo"

Alfieri (Pd): "Potevano evitare il simbolo istituzionale di Expo". L'accusa: al convegno aderiscono associazioni omofobe. Maroni: "Ne organizzeremo un altro, figuriamoci se mi faccio condizionare da quattro pirla"

Manifestazione, in piazza Luigi Einaudi, contro il convegno sulla famiglia che si è svolto nello stesso pomeriggio a Palazzo Lombardia, poco distante: convegno contestatissimo sia per il logo di Expo sulla locandina sia perché ospiterebbe, tra le altre, alcune associazioni che in passato avrebbero preso posizioni omofobe. Il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni ha tirato dritto: "Ne organizzeremo un altro; figuriamoci se mi faccio condizionare da quattro pirla". 

In piazza, sabato pomeriggio, migliaia di persone, appartenenti a diversi partiti di centrosinistra ma anche ad associazioni come l'Arcigay. Il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri ha dichiarato che "il Partito democratico scende in piazza per affermare le diverse sensibilità esistenti nella società lombarda". Secondo Alfieri, riferendosi all'uso del logo di Expo 2015, "potevano organizzare il convegno come Lega Nord e sarebbe andato benissimo. Invece no, hanno questo vizio di cercare di piegare le istituzioni alle ragioni del partito".

Presente anche il vicesindaco di Milano, Lucia De Cesaris (qui il video). "E' grave - ha affermato riferendosi al logo di Expo - dare bollini di appartenenza che riguardano una manifestazione che peraltro è aperta al mondo. Metterci il logo di Expo è stata una scelta profondamente sbagliata perché porta qualcuno a sentirsi escluso, non rappresentato in una delle occasioni più importanti per Milano, la Lombardia e l'Italia. In generale, le istituzioni devono rappresentat tutti". Con la De Cesaris anche l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino.

"Milano democratica è in piazza per i diritti, contro chi pensa ancora, come nel Medioevo, che il diverso da sé vada curato", ha affermato Luca Gibillini, consigliere comunale di Sinistra ecologia e libertà, anche lui alla manifestazione: "Milano ha fatto tanto lavoro per essere la città dei diritti", ha proseguito, "e c'è una Regione Lombardia, con Maroni a capo, che pensa ancora che Milano debba essere la città dell'esclusione". Oltre a Gibillini anche diversi altri consiglieri comunali, tra cui Rosaria Iardino del Pd.

A Palazzo Lombardia i controlli per accedere all'edificio sono rigorosissimi. Il convegno è in programma all'interno, all'auditorium Testori. Gli agenti e i carabinieri impiegati sono centinaia. La situazione è comunque tranquilla. Al convegno hanno partecipato quasi tutti gli assessori della giunta regionale nonché diversi esponenti politici, da Ignazio La Russa (Fdi) a Roberto Formigoni (Ncd), fino al ministro delle infrastrutture Maurizo Lupi (Ncd), accolto da un'ovazione al suo arrivo, così come il presidente della regione Roberto Maroni (Lega Nord). Durante il convegno, attimi di tensione quando un giovane, che si è autodefinito cattolico, è salito sul palco e ha posto una domanda "scomoda". Duramente fischiato dalla platea, alla fine è stato allontanato dalla security.

Manifestazione convegno omofobo © Negri/MilanoToday

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