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Politica piazza duca d'aosta

Crisi in Ucraina, centinaia di manifestanti a Milano

La comunità si è stretta intorno ai connazionali che in Patria combattono contro le leggi liberticide sulle manifestazioni e contro l'alleanza con Putin

A Kiev, capitale dell'Ucraina, si va verso una vera guerra civile. I manifestanti filo-europei non si fermano, la folla ha letteralmente "assediato" un palazzo centrale, costringendo circa 200 poliziotti ad abbandonarlo, e sabato 25 gennaio si sono contati almeno sei morti. La situazione non promette nulla di buono: le opposizioni non cedono di un millimetro né dal punto di vista politico (rifiutando l'offerta del presidente filo-russo Victor Yanukovich di entrare nel governo) né dal punto di vista delle manifestazioni di piazza. Mentre martedì 28 il parlamento, forse, modificherà in parte le leggi sulle pubbliche dimostrazioni, giudicate liberticide dall'opposizione, in tutta Europa le comunità ucraine manifestano per solidarietà con il loro popolo.

Domenica è accaduto anche a Milano, vicino alla Stazione Centrale: centinaia di ucraini si sono radunati per essere vicini ai loro connazionali che in Patria combattono contro il governo. Le comunità dei Paesi dell'Est residenti all'estero, di solito, sono molto più marcatamente europeiste rispetto ai loro connazionali, dove invece non mancano forti minoranze di nostalgici che vedono un futuro di legami più con la Russia che con l'Unione.

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