Mensa dei poveri in piazza Velasquez: il Municipio 7 contro l'eventuale ampliamento

Sì ai lavori strutturali all'interno dell'Opera San Francesco gestita dai frati del centro culturale Rosetum, in piazza Velasquez, ma no «all'aumento del numero dei beneficiari del servizio» della mensa. E', in estrema sintesi, quanto ha deliberato il consiglio di Municipio 7.

I lavori richiesti dall'Opera San Francesco consistono nella trasformazione del piano interrato da deposito a magazzino per la mensa, con cambio di destinazione d'uso; nell'adeguamento delle altezze del piano interrato stesso; e in un «adeguamento dei locali della mensa dei poveri al piano terreno».

A questo documento, l'aula consiliare ha dato il suo voto favorevole. Ma poi Tiziana Vecchio, consigliera di Municipio della Lega Nord, ha presentato anche una mozione in cui si chiede che quell'adeguamento dei locali mensa non presupponga «un aumento del numero dei beneficiari del servizio», visto che, a dire della consigliera del Carroccio, «l'impatto nel quartiere risulterebbe insostenibile, sia dal punto di vista sociale, per disturbo alla quiete pubblica e alla sicurezza, e per non creare ulteriore disagio sociale tra la popolazione residente».

Secondo la Lega Nord, infatti, il giardinetto e il parco giochi «vengono utilizzati come latrina» dalle persone senza fissa dimora, di cui alcune risultano spesso «in stato di ubriachezza al punto di molestare i passanti, tra cui persone anziane e bambini». E, di conseguenza, «i cittadini non possono più fruire della piazza e del giardino in quanto sempre più oggetto di spiacevoli episodi». Anche questo documento è stato approvato. 

Il centrosinistra è insorto: «Il decoro all’esterno della struttura, talvolta compromesso dal comportamento scorretto di alcuni, va affrontato e gestito, ma non può essere motivo per limitare un servizio di solidarietà così importante in questo momento», scrive in una nota Lorenzo Boati, capogruppo del Pd. Ma Marco Bestetti, di Forza Italia e presidente del Municipio, difende la scelta e parla di «noti problemi di pulizia e decoro legati al bivacco di trecento persone in una piazza».