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Mense scolastiche, in regione il primo via libera alla "schiscetta"

Il voto favorevole a una mozione dei 5 Stelle dopo il caso di Corsico, con i pasti vietati ai figli dei "morosi"

Via libera alla possibilità che i bambini si portino la "schiscetta" da casa, anziché usufruire del servizio di mensa scolastica. E' il senso di una mozione presentata in consiglio regionale dal Movimento 5 Stelle ed approvata con i voti favorevoli del centrodestra, escluso Fratelli d'Italia, dopo il caso del comune di Corsico, dove il sindaco Filippo Errante ha scelto di negare i pasti scolastici ai figli dei "morosi colpevoli", quelli cioè in arretrato coi pagamenti ma che possono permettersi (più o meno) di pagare.

La 'minaccia' del sindaco di Corsico è servita a far scendere i "morosi" da 480 a poco più di 100, tra piani di rientro del debito o versamenti in un'unica soluzione. Alcuni sono poi stati presi in carico dai servizi sociali, laddove potevano dimostrare lo stato di indigenza. Certo però che - al di là dei freddi numeri - esistono anche situazioni che andrebbero valutate caso per caso, soprattutto se si ritiene che la legge serve alla (ed è 'serva' della) convivenza tra le persone e non sono le persone ad essere 'serve' della legge. 

Ci si preoccupa poi dell'impatto psicologico per i bambini, costretti a non pranzare con i loro coetanei: è, questo, un timore dei presidi e degli insegnanti corsichesi, ma anche del centrosinistra, che ha presentato una mozione in proposito in regione, per chiedere che - pur cercando di recuperare il credito - non ci si accanisse sui bambini negando loro i pasti. Mozione però votata solo da Pd e Patto Civico, dunque respinta.

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