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De Corato: il 2 giugno è una festa per rinsaldare il Paese

“Piegare il 2 giugno a una lettura a proprio uso e consumo della Costituzione è sbagliato, di qui l’invito rivolto ai giovani a rileggerla”. Sono le parole del vicesindaco di Milano Riccardo De Corato

“Il 64esimo anniversario della nascita della Repubblica, così come i 150 anni dell’unità d’Italia, sono momenti importanti per recuperare il patrimonio di valori del nostro Paese. E per renderci fieri di essere italiani. Dell’Italia che in passato ha saputo lottare per conquistare i valori di democrazia e libertà. E dell’Italia che, forte delle proprie tradizioni, ha saputo guardare al futuro, diventando un Paese moderno, aperto all’Europa e al mondo. Questo deve essere lo spirito con cui vivere la Festa”.


Lo dichiara il vice Sindaco Riccardo De Corato che ieri mattina ha partecipato in rappresentanza dell’Amministrazione comunale alla cerimonia solenne dell’alzabandiera da parte del Presidio militare di Milano.

  Non bisogna piegare la costituzione a ad una lettura a proprio uso e consumo  


“Piegare il 2 giugno a una lettura a proprio uso e consumo della Costituzione – sottolinea De Corato – è sbagliato, di qui l’invito rivolto ai giovani a rileggerla. Perché la Carta viene spesso sbandierata da chi se ne tiene a debita distanza. Che si riempie la bocca di solenni principi, diritti, libertà, giustizia, salvo poi essere i primi a violare gli articoli fondamentali. Perché non c’è solo l’articolo 18 ma anche il 42, che tutela la proprietà. E della quale molti se ne fanno beffe. A cominciare dagli abusivi del Leoncavallo, che oggi scendono in piazza. Gli stessi prosegue De Corato - che pure dallo stesso Pd, in una mozione presentata dal Consiglio di zona 2 al sottoscritto, sono stati indicati come responsabili di grave disturbo della quiete pubblica, in violazione dell’articolo 659 del codice penale. Ragion per cui si chiedevano ‘azioni opportune per applicare le norme riguardanti l’inquinamento acustico e ambientale’”.  


“Le leggi – conclude De Corato –, da quella suprema ovvero la Costituzione ai codici, valgono sempre e valgono per tutti. Non sono uno slogan da sbandierare all’occorrenza. Da queste persone non accettiamo lezioni di diritto”.
 

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