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Penati, senza un nuovo impianto sarà emergenza rifiuti

Milano rischia di diventare una nuova Napoli nel giro di due anni se non si incrementa la capacità degli impianti di temovalorizzazione. Lo ha ribadito ieri Filippo Penati (Pd). E all'orizzonte, spunta l'ipotesi di un nuovo inceneritore a nord di Milano

I rifiuti rischieranno di sommergere Milano, se non si riesce ad incrementare la capacoità degli impianti di termovalorizzazione. E' questo il quadro disegnato ieri dal consigliere regionale Filippo Penati (Pd). Fra un paio d'anni - ha preventivato Penati - Milano rischia di diventare un nuovo caso Napoli, con 400mila tonnellate di rifiuti all'anno da dover smaltire.

Così, dopo le polemiche con Palazzo Isimbardi sulla costruzione di un termovalorizzatore nell'area sud di Milano, adesso spunta l'ipotesi di una nuova struttura nella zona nord, anche in vista della dismissione dell'impianto di Sesto San Giovanni, tutt'ora in funzione.

Su questo tema, il Pd ha depositato in Consiglio regionale due mozioni: la prima per chiedere alla Giunta di dire no alla realizzazione di un nuovo termovalorizzatore nel Parco Sud di Milano e la seconda per sollecitarla a bocciare l'ipotesi di un potenziamento dell'impianto di smaltimento a Trezzo sull'Adda. Resterebbe, dunque, aperta la via del'area nord dove - per il momento - comitati di cittadini sono impegnati a dire no al potenziamento dell'eliporto di Bresso.

  Con 400 tonnellate di rifiuti l'anno, Milano rischia di diventare una nuova Napoli  


Sembra però che la maggioranza non sia favorevole all'ipotesi di un termovalorizzatore nell'area nord di Milano. E' grave - ha detto Penati - che si continui a rimandare un problema che deve essere al più presto risolto. "Alla vigilia dell'Expo - ha aggiunto Penati - Milano non può certo permettersi di avere una pubblicità negativa come quella di Napoli, che poi ha fatto il giro del mondo".

D'accordo con Penati anche il capogruppo del Pd Luca Gaffuri e il consigliere Fabio Pizzul che ha chiesto al Pirellone di prevedere, nelle normative, l'obbligo di revisione e aggiornamento delle tecnologie per i termovalorizzatori in funzione. Ogni tre anni.

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