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L'ex sindaco Albertini: "Montanelli, ariano e biondo, ha fatto il meglio che poteva in quella situazione"

L'ex primo cittadino interviene sulla vicenda della statua di Montanelli

“Io dico che Montanelli ha fatto il meglio che poteva fare in quella situazione. Un giovane ufficiale di 25 anni, in una guerra coloniale, aveva due alternative: o lo stupro o la prostituzione, oppure quello che ha fatto lui”. Parla così l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, nelle scorse ore ai microfoni di ‘Uno, nessuno, 100Milan’ su Radio 24, nel commentare la vicenda della sposa bambina che Indro Montanelli comprò durante la sua permanenza militare in Etiopia.

Il giornalista, poi, raccontò senza particolare rimorso anche i particolari intimi del suo matrimonio, come i rapporti sessuali con la giovanissima africana.

“Poteva non fare niente e condannarsi alla castità? Con gli ormoni di un ufficiale ariano puro con gli occhi azzurri e i capelli biondi, molto agognato dalle giovani del posto - continua Albertini - avrebbe potuto fare questo, ma penso che nessuno si sarebbe assoggettato a una disciplina così rigorosa se non un mistico, ma non un militare”.

Le proteste per la statua dedicata a Montanelli ai giardini di Porta Venezia sono scaturite dopo l'uccisione di un uomo di colore negli Usa. Sulla scorta della campagna "Black lives matter", molti monumenti dedicati a personaggi legati al colonialismo sono stati abbattuti o deturpati in tutto il mondo. L'opera a Milano è stata vandalizzata una prima volta e poi soggetto una seconda volta di una performance dall'artista Cristina Donati Meyer, che aveva fatto imbracciare a Montanelli il fantoccio della sposa bambina. 

Il sindaco Beppe Sala, interpellato più volte sull'argomento, ha ribadito che non vi è da parte della giunta alcuna intenzione di rimuovere il manufatto.

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