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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Moschee, Lega e Pd insieme: telecamere (esterne), controllo dei testi e registro degli Imam

Il voto in consiglio regionale

Ha avuto anche i voti del Partito democratico la mozione presentata dalla Lega in consiglio regionale con la quale si propongono diversi strumenti di controllo delle Moschee presenti e future. La materia è già regolata, a livello urbanistico, da una legge regionale del 2015 che ha posto paletti estremamente stringenti sulla realizzazione di Moschee e altri luoghi di culto, ma la mozione interviene a un livello diverso.

Se la giunta l'accoglierà, ed è molto probabile, le Moschee dovranno dotarsi di telecamere "come avviene anche in altri luoghi sensibili, come asili nido e scuole materne", spiegano Andrea Monti e Massimiliano Bastoni, i due esponenti della Lega che hanno presentato la mozione. Ma non solo.

Si chiede anche che vengano controllati i testi utilizzati nelle Moschee e nei corsi scolastici interni; e poi, ma su base volontaria, si chiede un registro ufficiale degli imam. Infine la mozione sottolinea la necessità di conoscere le fonti di finanziamento di questi luoghi di culto. "Ad oggi - spiegano Monti e Bastoni - non esiste alcun tipo di controllo. Ciò comporta il rischio, già accertato in passato, della divulgazione di un'ideologia estremista, basata sull'interpretazione fondamentalista dei testi coranici".

Il Pd vota a favore

"Sulla sicurezza dei cittadini non si scherza ed è ora di fare un dibattito adulto senza contrapposizioni", dichiara Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd, spiegando il voto a favore del suo partito alla mozione leghista "dopo avere ottenuto alcune modifiche sostanziali". Per Rozza va "apprezzato lo sforzo fatto dal gruppo regionale della Lega, che nei fatti riconosce la libertà di culto". Il Pd, prima di dare il suo voto favorevole, ha ottenuto che le telecamere nelle Moschee siano esterne e non interne e che fosse scritto che rispetteranno le leggi vigenti.

Bocciata mozione della Sardone

Un'analoga mozione sulle Moschee, presentata dalla consigliera del gruppo misto (ex Forza Italia) Silvia Sardone, è stata invece bocciata dall'aula. DIversamente da quella leghista, questa mozione avrebbe impegnato tutti i Comuni lombardi a compiere e comunicare la mappa dei centri islamici irregolari, al fine di chiuderli.

"I cittadini hanno diritto di sapere chi sono, cosa fanno e da chi prendono soldi tutti i sedicenti centri culturali islamici che in realtà fungono da Moschee", aveva spiegato Sardone ricordando 80 Moschee "illegali" nella mappatura del 2016 con risposte pervenute da 700 Comuni su 1.500. 

Foroni: "Nostra legge diventi nazionale"

L'ssessore al territorio Pietro Foroni (Lega) ha colto l'occasione per promettere una seconda lettera a tutti i sindaci lombardi (ne ha già inviata una a maggio) per chiedere nuovamente la mappatura dei luoghi di culto esistenti. E ha spiegato che invierà il testo della legge regionale a Matteo Salvini (ora ministro dell'Interno), auspicando che il provvedimento diventi una "base" per un testo nazionale.

"A tutt'oggi chi frequenta questi luoghi di culto non + sottoposto a nessun tipo di controllo da parte delle Istituzioni pubbliche, nemmeno coloro che rivestono la funzione di imam o di insegnante. Il rischio della divulgazione di una ideologia islamica radicale, e dell'incitazione ad atti terroristici, è e rimane alto", ha commentato Foroni. 
 

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