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Regione: passa la mozione leghista contro i libri presunti "gender"

La regione potrà chiedere che vengano ritirati dalle scuole

Approvata la discussa mozione contro i libri e altro materiale che promuoverebbero la cosiddetta "teoria del gender" a scuola. L'aula del Pirellone ha detto "sì" al documento presentato dalla Lega Nord, che chiede esplicitamente che quel materiale sia ritirato dagli istituti scolastici. L'esito del voto è stato di 38 favorevoli, 29 contrari e 1 astenuto. "La 'buona scuola' apre la strada all'ingresso ufficiale dell'ideologia gender nelle scuole italiane", ha spiegato Jari Colla, consigliere regionale leghista: "L'imperativo è fare 'tabula rasa' della differenza tra uomo e donna per sacrificarla sull'altare di un individuo nuovo, dall'identità fluida, mutevole e interscambiabile tra oltre cinquanta generi differenti, sulla pelle dei bambini".

"Rivendichiamo che il diritto di educare i figli alla sessualità spetti ai genitori e non alla scuola", ha aggiunto Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio. Il centrodestra si è compattato in difesa della mozione. Per Luca Del Gobbo (Ncd), "l'allarme non va sottovalutato: c'è accanimento verso la positività della famiglia naturale, che la politica deve invece tutelare". Del Gobbo ha aggiunto di avere chiesto che la regione interloquisca col ministero e non direttamente con le scuole. In pratica, la richiesta di ritiro di un libro non potrà essere indirizzata direttamente all'istituto scolastico. Per Carolina Toia (Lista Maroni), "è disumano insegnare a un bambino che la sua identità è sconnessa dalle caratteristiche del proprio corpo. La scuola torni a insegnare le tabelline e l'italiano". Favorevoli anche Fratelli d'Italia e Forza Italia.

Di tutt'altro avviso le opposizioni. Sara Valmaggi del Pd parla di "mozione inutile e dannosa, basata sulla premessa falsa che esista la teoria gender. Esistono gli studi di genere, che sono tutt'altra cosa. Nessuna normativa approvata in parlamento introduce nella scuola questa fantomatica teoria, c'è solo la promozione della parità, la lotta alla discriminazione e agli stereotipi". Valmaggi ha portato in aula la circolare del ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, in cui si precisa che non c'è alcuna teoria gender che si introduce con la 'buona scuola'. 

"E' una mozione ignorante e oscurantista", commenta Lucia Castellano del Patto Civico. "Si confondono le naturali differenze biologiche con gli stereotipi che vogliono le donne ai fornelli e gli uomini alla guerra". E per Paola Macchi del Movimento 5 Stelle, "la Lega Nord sta perdendo tempo a spese dei lombardi. La teoria gender è un'enorme montatura utile a fare terrorismo psicologico. I nostri figli dovremmo proteggerli dalle panzane dei politici e dalle falsificazioni del dibattito pubblico. L'educazione sessuale e l'educazione all'accettazione di ogni diversità a scuola oltre che utile è fondamentale per costruire una convivenza civile".

"E' vergognoso che la regione si proponga di mettere dei libri all'indice e tenti di impedire che le scuole educhino al rispetto delle differenze e all'inclusione", ha commentato Yuri Guaiana, dell'associazione radicale Certi Diritti: "E questo mentre il Papa scrive alla casa editrice Lo Stampatello auspicando una 'sempre più proficua attività al servizio delle giovani generazioni'".

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