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D'Amico (Pd): "Nuove regole contro l'ostruzionismo in Comune"

Question time come in parlamento, emendamenti solo fino al giorno prima del dibattito, tempi contingentati: ecco i punti salienti della proposta

"Se le notti in consiglio comunale servissero a ottenere risultati positivi, sarei la prima a essere felice di trascorrere le notti così", sottolinea Marilisa D'Amico, consigliera eletta nel 2011 per il Partito democratico ma anche mamma, avvocato e professore universitario. Che ora, nel suo ruolo di presidente della commissione affari istituzionali, intende proporre un nuovo regolamento d'aula per evitare sprechi inutili di tempo. Con una proposta, per ora solo verbale, che si ispira al regolamento del consiglio regionale: "un regolamento - sottolinea - approvato recentemente dalla maggioranza che al Pirellone è di centro-destra". Senza contare, aggiunge, che una notte in consiglio comunale costa quasi 20mila euro alle casse del comune.

Professoressa D'Amico, quali sono i punti salienti della sua proposta?

Sono quattro. Primo, arrivare alla programmazione dei lavori, in modo da renderli efficienti. Secondo, contingentare i tempi come regola per evitare che i dibattiti si protraggano inutilmente. Terzo, introdurre nuove regole sugli emendamenti. E infine il "question time", come in parlamento.

Che cosa intende per contingentare i tempi?

Significa prevedere un tempo massimo per ogni gruppo politico, in funzione del numero di consiglieri, che non può essere sforato. L'abbiamo già adottato, come eccezione, durante il dibattito sul Pgt, ma vorremmo diventasse una regola.

Quali sono invece le novità che propone sugli emendamenti?

Oggi si possono presentare subemendamenti anche durante il dibattito, e perfino su emendamenti propri. Noi vorremmo, come già succede in consiglio regionale, che gli emendamenti si possano presentare entro un certo termine: ad esempio fino al giorno prima del dibattito in aula.

Il question time sostituirebbe il cosiddetto "articolo 21".

Sì: rispetto agli interventi liberi all'inizio della seduta, il question time sarebbe molto più utile anche per l'opposizione, perché consiste in una domanda scritta con risposta immediata e puntuale da parte del sindaco o di un assessore. E' uno strumento molto importante per chiedere una cosa specifica alla giunta.

Ne ha già parlato con l'opposizione?

Finora solo verbalmente con qualcuno, e solo in linea generale. Le posso dire che una prima disponibilità a discutere di questo tema c'è. Proporrò alle opposizioni di iniziare questo lavoro e se la risposta sarà positiva inizieremo.

L'opposizione potrebbe ribattere che così le vengono tolti quasi tutti i margini per collaborare alla stesura delle delibere...

E' sempre possibile fare ostruzionismo, con qualunque regolamento: con quello oggi in vigore però è troppo facile. Anche laddove non c'è vero e proprio ostruzionismo si impiega comunque tempo per approvare decisioni che si potrebbero prendere più rapidamente. Per collaborare con le opposizioni ci sono altri metodi e li troveremo insieme.

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