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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Non versa i contributi al partito e sulla Tav sta coi 5 Stelle": il Pd contro il senatore Cerno

Partito compatto contro Tommaso Cerno, ex condirettore di Repubblica eletto il 4 marzo 2018 al Senato a Milano centro: "Azione legale"

Scoppia il caso di Tommaso Cerno nel Partito Democratico milanese. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è l'adesione alla mozione no Tav del Movimento 5 Stelle da parte del senatore e giornalista 44enne, ma tra Cerno e il Pd è "maretta" da settimane anche a causa dei versamenti economici al partito, prescritti dallo statuto e non elargiti. Si parla di parecchie migliaia di euro. E martedì 30 luglio il Pd di Milano ha reso noto di aver dato mandato agli avvocati per recuperare i mancati versamenti.

L'esponente dem è stato eletto il 4 marzo 2018: era il candidato di tutta la coalizione di centrosinistra (Pd, +Europa, Insieme e Civica Popolare) al collegio uninominale di Milano centro per il Senato. Un collegio "sicuro" per l'ex direttore de L'Espresso ed ex condirettore di Repubblica, l'unico conquistato per Palazzo Madama dal centrosinistra in tutta la Lombardia: con il 41,26% Cerno ha sconfitto il candidato del centrodestra, il forzista Luigi Pagliuca, fermo al 36,42%.

Tutti gli eletti in Parlamento e in consiglio regionale, secondo lo statuto del Pd di Milano Metropolitana, sono tenuti a versare un contributo mensile al partito, «fondamentale - si legge in una nota del Pd milanese - per sostenere i circoli e l'attività politica e anche un dovere di correttezza nei confronti dei tanti eletti che supportano le attività del partito e delle centinaia di militanti che prestano volontariamente il loro tempo alla nostra comunità».

Ma il Pd meneghino non manca di sottolineare la presa di posizione di Cerno sulla Tav Torino-Lione, nettamente diversa dal "sì" su cui è schierato il Pd a livello nazionale. Cerno ha annunciato che voterà a favore della mozione no Tav che sarà presentata dal Movimento 5 Stelle.

Pd durissimo contro Cerno

Il Pd milanese è compatto contro il senatore. Pietro Bussolati, già segretario metropolitano e ora consigliere regionale, in un durissimo post su Facebook ha sottolineato che Cerno «sbaglia, di molto, nel merito». Mattia Abdu, assessore di Municipio 1, ha notato che Cerno pur dichiarandosi "indipendente del Pd" è iscritto al partito e precisamente al circolo Aniasi di corso Garibaldi, e l'iscrizione è valida fino a dicembre 2019, «data entro cui può rinnovare la tessera per l'anno 2019».

Voci critiche su Cerno anche dal consiglio comunale. A intervenire sono Alessandro Giungi, Simonetta D'Amico e Diana De Marchi, esponenti della sinistra del partito: «Non abbiamo mai avuto alcun contatto con lui e ora apprendiamo con stupore che voterà contro la Tav, nonostante la stragrande maggioranza dei milanesi sia a favore. Ci piacerebbe che chi è stato scelto a ricoprire un incarico tanto prestigioso mettesse da parte un po' d'egocentrismo e autoreferenzialità per ascoltare gli altri eletti e i cittadini che rappresenta».

I tre consiglieri del Pd stigmatizzano anche il mancato versamento dei contributi: «Noi lo facciamo e ne siamo orgogliosi, perché quei soldi servono a tenere in vita uno dei pochi partiti autenticamente democratici di questo Paese e a organizzare iniziative per e sul territorio».
 

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