Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano ed indagato per presunte tangenti nell'ex area Falck, è "fuori dal Partito Democratico". Lo ha deliberato l'altra sera la Commissione di garanzia nazionale, presieduta da Luigi Berlinguer. Il presidente ha sottolineato che si tratta di "un atto temporaneo finchè la sua posizione non verrà chiarita. Fino alla sentenza l'attività di Penati é fuori dal partito".

Berlinguer, inoltre, ha sottolineato che si tratta di un provvedimento "molto severo". "Il Pd ha dimostrato di essere un partito completamente diverso da come si muove il centrodestra rispetto a queste vicende e di cercare il massimo di chiarezza e di trasparenza - ha detto dalla Festa del Pd il vicesegretario nazionale Enrito Letta -. Si difende la magistratura, si rinuncia alla prescrizione. Dall'altra parte, quando capitano vicende di questo genere, si attacca la magistratura, si cambiano le leggi per avere una prescrizione più facile e si viene promossi". "La differenza - ha concluso Letta - credo che sia chiara".

Sulla stessa linea Rosy Bindi, presidente del Pd, sempre da una Festa del partito in Toscana. "A questo punto - ha proseguito Rosy Bindi - c'é una distinzione chiara e netta della sua vicenda personale e di quella del partito. Ci auguriamo possa dimostrare la sua estraneità, che lui ha sempre dichiarato. Mentre nel nostro partito dobbiamo portare avanti una riflessione seria affinché tutto ciò non accada mai più e affinché si verifichi se si tratta solo di una responsabilità personale o di condizioni strutturali del partito che vanno cambiate. Il Pd che si candida a essere un'alternativa di governo per il paese lo deve essere prima di tutto dal punto di vista morale".