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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

"No al cemento nel Parco Sud", scende in campo anche Celentano

Il cantautore ha scritto una lettera dai toni forti, pubblicata dal quotidiano La Repubblica, sulla possibilità di avere colate di cemento nella zona del Parco sud, dopo l'approvazione del Pgt. Ma il Comune tranquillizza: l'area non si tocca

Non si placano le polemice sul Pgt che il sindaco Moratti e la sua maggioranza vogliono far approvare e che ha fatto discutere per l'eventualità di permettere la nascita di nuove costruzioni nel Parco Sud. Un'ipotesi che il Comune ha respinto, rilanciando progetti di spazi verdi nella zona delle risaie. Tuttavia resta alta l'attenzione sul tema da parte delle forze politiche di minoranza, le associazioni ecologiste e anche del cantante Adriano Celentano.

L'artista, infatti, è sceso in campo contro l'edificabilità del Parco, scrivendo una lettera, dai toni forti, pubblicata dal quotidiano "la Repubblica"con richiamo in prima pagina.

"Nel Comune di Milano - scrive l'ex molleggiato - si nasconde un incendiario molto più pericoloso di quel Nerone dell'Impero romano: si tratta della giunta terroristica milanese che, essendosi emancipata nel male, non usa il fuoco per distruggere". "...E' così che coi lineamenti di Ligresti, la giunta ci mostra il suo nuovo spaventoso sembiante: con la scusa di salvare l'economia - afferma l'artista in un'altra parte della missiva -, il Comune ha deciso di rendere edificabile gran parte del Parco Sud....urge una legge per continuare a distruggere. Ecco perché si è deciso di rendere edificabili milioni di metri cubi dividendoli in tanti mattoncini pari a occupare gran parte del Parco Sud e metterli in banca come dei lingotti d'oro".

Le garanzie sul "no al cemento", tuttavia, sembrano essere arrivate la scorsa settimana quando maggioranza e minoranza hanno approvato un emendamento trasversale che stabilisce l'inedificabilità del Parco Sud di pertinenza cittadina, nell'ambito della relazione al Pgt. Una decisione importante perché a Milano appartengono ben quattromila ettari del parco, un quarto dell'intera superficie cittadina, in parte di proprietà di immobiliaristi, in attesa da anni di una variante al piano per poter costruire. Una decisione che è stata illustrata dall'assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli, alla Cascina Battivacco, alle porte dei palazzoni in Barona.

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