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Pgt, studio Scenari immobiliari: “Fallito l'obiettivo”

Il Piano di governo del territorio non farà crescere abbastanza il numero della popolazione milanese. Le costruzioni aumenteranno soltanto del 20% e potranno essere acquistate dai ricchi. E' quanto emerge dallo studio condotto da Mario Breglia

Il nuovo piano di governo del territorio di Milano rischia di non avere l'impatto sperato. Non solo non contribuirà a far crescere la popolazione residente, ma non invertirà la tendenza alla costruzione di alloggi in città solo per le fascie più agiate.

A delineare questo quadro è uno studio di Scenari Immobiliari redatto da Mario Breglia secondo il quale il pgt da qui al 2015 porterà sul mercato 4.200 nuovi appartamenti, poco più di mille all'anno.

"Le nuove costruzioni aumenteranno del 20% rispetto al decennio passato - ha osservato Breglia - ma l'incremento resta insufficiente rispetto alle ambizioni dell'amministrazione e dello stesso pgt. Le case restano poche, l'housing sociale è solo una piccola quota e nel futuro, se saranno realizzate le nuove infrastrutture per il trasporto pubblico, la città proprio quando diventa più attrattiva rischia paradossalmente di continuare a respingere le fasce medie".

Rimane dunque lontano l'obiettivo: immettere sul mercato della casa 5 mila alloggi nuovi ogni anno dal 2016 al 2030 facendo così crescere di mezzo milione il numero degli abitanti del capoluogo lombardo per toccare quota 1,8 milioni.

Sembrerebbero dunque confermate le perplessità avanzate sul Pgt dai sindacati secondo cui il piano darebbe poca attenzione all'emergenza abitativa.

Per il presidente di Scenari Immobiliari solo un programma di case a basso prezzo per chi lavora in città, sull'esempio di quello adottato nella City di Londra, potrebbe rendere possibili le previsioni. Senza tener conto di questa variabile l'analisi di Scenari Immobiliari ferma la crescita del numero di milanesi residenti nel 2030 a 1,4 milioni.

L'analisi di Breglia non comprende però tutto il capitolo del pgt dedicato alla trasformazione delle aree ex industriali e degli scali ferroviari, che da soli coprono milioni di metri quadrati di possibile nuova rigenerazione urbana con la promessa di case a basso costo.

Così Breglia motiva la scelta metodologica: "Questo è un capitolo del piano troppo vago e credo che lasciare tutto in mano agli operatori privati non basti per invertire il trend".

"Il pgt - ha concluso ironico Breglia - funzionerebbe se fossimo in Finlandia, dove tutto il sistema si fonda su regole certe. Aggiungere norme incerte in un sistema che già è incerto apre solo la porta alla discrezionalità".

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