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Politica Morsenchio / Via Romualdo Bonfadini

«900 profughi all'ex caserma di Bonfadini»: voci di quartiere, ma nulla di certo

Nel quartiere non si parla d'altro. Intanto, più certi altri arrivi sempre nel Municipio 4: in via Aquila e in via Mecenate

Novecento richiedenti asilo in via Bonfadini all'ex caserma dell'aeronautica? Le voci si rincorrono, «una notizia un po' originale non ha bisogno di alcun giornale» (De Adré docet), ma di certo non v'è assolutamente nulla. Eppure il quartiere d'altro non parla. Nella periferia sud-est di Milano, spicchio di città fra siti industriali dismessi e micro-accampamenti rom, ma anche un tessuto sociale "difficile", come si usa dire in questi casi.

I residenti lamentano anche la vicinanza dello spazio che fu dell'aeronautica con la nuova scuola media di via Cascina Merezzate, pronta (se le cose andranno bene) per l'anno scolastico 2019/2020. Riproponendo così il più classico dei cliché. Non lo si dice apertamente, s'intende, però l'accostamento è quello: stranieri e alunni non possono stare vicini. Eppure, proprio a Milano e proprio in questo periodo, ci sarebbe da portare l'esempio della scuola elementare Cadorna, a San Siro, quindi chilometri e chilometri più ad ovest, dove i richiedenti asilo ospitati all'ex caserma Montello si sono recati più volte per raccontare le loro storie, soprattutto la traversata via terra e via mare - dolorosa e piena d'insidie - che hanno dovuto affrontare.

Il racconto di queste esperienze, in presa diretta, potrebbe anzi essere salutare per i nostri figli, che (per ragioni ovvie, d'anagrafe e di abitudini) non conoscono la realtà di tutti i giorni in un continente, l'Africa, tanto diverso dal nostro, dove le carestie, le malattie, i colpi di stato e le guerre sono all'ordine del giorno. 

Tornando a Bonfadini, si diceva, nulla di certo: per qualcuno è la dimostrazione che le istituzioni «hanno paura a dire la verità» perché consapevoli che i cittadini si rivolteranno. Se fosse vero, le istituzioni sarebbero da stigmatizzare: «magis amica veritas», tutta però, dunque anche il fatto che i richiedenti asilo non sono di per sé pericolosi, né per l'ordine sociale né per la micro-sicurezza. Si sente, talvolta, l'assenza di soggetti politici che si prendano carico di raccontare la verità fino in fondo, affrontando e non fuggendo la questione cruciale su cui fan leva oppositori dell'accoglienza, cioè il fatto che verrebbe a mancare automaticamente la sicurezza. Si può poi discutere se novecento sia un numero congruo o esagerato, anzi lo si potrebbe fare più facilmente se tutto venisse realmente alla luce.

In attesa di verificare se queste voci siano fondate, appare più probabile l'arrivo di un numero decisamente inferiore di richiedenti asilo in altri quartieri del Municipio 4, ovvero in via Aquila (zona via Corelli) in un'ex proprietà della Croce Rossa e in via Mecenate 84/A, in un edificio privato all'interno di un contesto misto tra residenziale (loft ex industriali) e capannoni adibiti a varie attività (tra cui l'East End Studios).

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