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Martedì, 16 Aprile 2024
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Referendum, Maroni: "Con il Sì, accordi bilaterali tra Lombardia e le Regioni del Sud"

L'idea del governatore: "Pronto a dare contributi al Sud, se investiti per creare lavoro"

Un «nuovo regionalismo» in cui le Regioni più ricche "trattano" e stringono «accordi bilaterali» con le altre Regioni. Lo ha auspicato Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, intervistato a SkyTg24 Pomeriggio sul tema del referendum per l'autonomia previsto in Lombardia (e, con un quesito leggermente diverso, in Veneto) per il 22 ottobre.

Maroni ha spiegato di avere l'intenzione di trattare con il Governo e che il referendum («un esercizio di democrazia») lo «aiuterà» in questo, per ottenere di gestire direttamente almeno una parte del cosiddetto residuo fiscale (le imposte pagate dai cittadini lombardi) sulle competenze già attribuite alle Regioni dalla Costituzione.

«Ritengo equo - ha affermato il governatore lombardo - che almeno la metà del residuo fiscale, ovvero le tasse, pagate dai lombardi, che se ne vanno e non tornano, possa tornare in Lombardia, perché siamo la Regione più penalizzata da questo punto di vista».

E poi la proposta degli accordi bilaterali di cui si diceva prima. Parlando del Sud, Maroni ha spiegato che «non diciamo che bisogna spendere meno al Sud, ma che bisogna spendere meglio. Il modello lombardo è quello che fa spendere meglio le risorse». Secondo il presidente della Regione Lombardia, se il Governo applicasse i costi standard del Pirellone risparmierebbe 23 miliardi ogni anno. Denaro che «potrebbe essere utilizzato per sviluppare lavoro vero al Sud».

Di qui l'idea: «Se alla Lombardia venissero lasciate più risorse - sono le parole di Maroni - noi potremmo fare una sorta di neo-regionalismo: accordi bilaterali tra la Lombardia e le Regioni del Sud. Io sono pronto a dare contributi, ma a patto che siano investimenti che servano a produrre lavoro vero. Sono disposto a dare risorse, se posso tenermi risorse in più che oggi vanno sperperate al Sud. Penso che questa sia una novità vera, che ha già suscitato l’interesse di qualche governatore del Sud».

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