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La "rivoluzione" verde parte dal quorum: ma dove si troveranno i soldi?

Raggiunto il quorum per i 5 quesiti ambientali milanesi, si aspetta ora la (probabilissima) stravittoria del "sì". Ma permangono, ancora, forti dubbi sul reperimento dei fondi

La corsa al quorum è già terminata per i quesiti locali, che ieri sera hanno registrato l'affluenza necessaria alla validità. Eppure nella giornata di ieri ci sono state alcune polemiche tra il comitato promotore (MilanoSìMuove) e il Comune di Milano. E' stato Edoardo Croci, in particolare, a denunciare che molti presidenti di seggio stavano consegnando le schede dei quesiti locali solo su richiesta, oppure si prendevano la briga di chiedere esplicitamente all'elettore se intendesse ritirare tutte le schede. Allo stesso Croci è accaduto nel suo seggio.

L'assessore Daniela Benelli (con delega ai servizi civici, compreso quello elettorale) ha provveduto a diramare nuovamente ai presidenti di seggio la nota congiunta di Comune e Prefettura che riguarda, appunto, l'operazione di consegna delle schede, in modo da fugare ogni dubbio.

Se vinceranno i Sì ai quesiti milanesi, giunta e consiglio dovranno esprimersi entro sessanta giorni, ed è quasi certo che si esprimeranno in senso concorde: tutto il centrosinistra cittadino (con l'eccezione di singoli esponenti, come Roberto Caputo, consigliere provinciale) ha fatto campagna a favore, e l'assessore all'ambiente e alla mobilità Pierfrancesco Maran ha detto: "I referendum sono in linea con lo spirito con cui abbiamo vinto le elezioni e parlano di una città che si apre all'ambiente e alla mobilità sostenibile".

Ma il nodo è il reperimento dei fondi: qualcuno ha stimato in 100 milioni di euro all'anno il "costo" di quella che è già stata chiamata "rivoluzione verde". Soldi in gran parte reperibili attraverso quello che prevedono i quesiti spessi (trasformazione di ecopass in tassa che pagano tutti e sosta a pagamento estesa fino alla circonvallazione esterna).

Appaiono legati tra loro, quindi, i quesiti. Anche quando si parla di pedonalizzazione del centro storico e di riapertura graduale dei Navigli ora coperti: è evidente che la seconda senza la prima non si può fare. Come promesso, intanto, Letizia Moratti stamattina si è recata al seggio. Ha ritirato le schede di tutti e cinque i referendum milanesi, oltre alla scheda sul nucleare tra le quattro nazionali.


 

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