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Politica Duomo / Via Rovello

Renzi a Milano: contestato dai No Expo

Il premier è arrivato a Milano per il caso delle tangenti sugli appalti dell'esposizione universale

Contestazione in via Dante al presidente del consiglio Matteo Renzi, a Milano per il caso delle tangenti sugli appalti di Expo 2015. Il premier era atteso alla sede di via Rovello della società di gestione. Prima si è recato alla scuola elementare di via Massaua, dove ha parlato tra l'altro di immigrazione e cittadinanza.

Numerosi antagonisti contrari a Expo si sono radunati sulla passeggiata di via Dante per contestare il premier, che poco prima si era fermato a stringere le mani ad alcuni militanti leghisti presso un gazebo elettorale.

I manifestanti sono stati bloccati dalla polizia a pochi metri dall'ingresso di via Rovello. Esposta la scritta "Sgomberiamo Renzi" e bandiere con scritte contro gli sfratti. La protesta era rivolta anche all'esposizione universale in generale e al "Jobs Act", le nuove normative sul lavoro. Davanti a via Rovello il premier si è soffermato con alcuni lavoratori dei Cobas Alfa Romeo - Innova Service. Poi l'incontro con Giuseppe Sala (commissario unico di Expo), Maurizio Martina (ministro dell'agricoltura e di Expo), Maurizio Lupi (ministro delle infrastrutture), Roberto Maroni (governatore lombardo) e Raffaele Cantone (presidente dell'autorità nazionale anticorruzione).

Sugli arresti eccellenti, Renzi si è detto "sbigottito e amareggiato nel vedere indagati e nomi che tornano da un passato che sembrava archiviato", ma ha anche aggiunto che "lo Stato è più grande e forte dei ladri". Secondo Renzi, "possiamo perdere uno o due punti percentuali alle prossime elezioni, ma non possiamo perdere, come Milano e Italia, l'occasione di rimettere in moto il Paese: Expo rappresenta una straordinaria occasione".

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