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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Per il Trota una buonuscita dorata: 40mila euro

Nicoli Cristiani è uscito con 340mila euro; per Renzo Bossi, dopo due anni di legislatura, un'indennità di circa 40mila euro. Oltre ai 10mila euro mensili

Non sarà di certo un'uscita "a calci nel sedere" per Renzo Bossi, figlio di Umberto e consigliere regionale uscente. Il Trota, infatti, immischiato nella storia dei rimborsi elettorali gonfiati del Carroccio, percepirà un'indennità di circa 40mila euro. 

E' una legge. I soldi, spiega a Il Fatto Alessandro Alfieri, vicesegretario lombardo del Pd, "sono già stati accantonati, non si può fare nulla". Per la precisione, lo indica l'articolo 3 della legge regionale 12 del 1995: "Ai consiglieri cessati in corso di legislatura, a quelli non rieletti, o che non si ripresentino candidati, nonché ai loro aventi causa in caso di decesso, spetta una indennità di fine mandato nella misura dell’ultima indennità annuale di funzione lorda percepita per ogni legislatura; nel caso di frazione della medesima il conteggio è determinato proporzionalmente”.

Renzo Bossi, ascesa e caduta del "Trota" © Tm News/Infophoto

Ergo si prende come buonuscita una cifra proporzionale agli anni in Regione: se Bossi avesse fatto 5 anni, avrebbe guadagnato oltre 100mila euro. Con due anni, si deve "accontentare" di 40mila.

Anche l'indennità di Nicoli Cristiani, vicepresidente del Pdl del Consiglio regionale indagato per tangenti, aveva fatto scalpore: "340mila euro". Soldi, però, per ora fermi. Quelli del Trota no; ratificate le dimissioni, sono a sua disposizione. 

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