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«La Lega non c'è? Da chi difende Cosentino me l'aspettavo»

Saviano diventa cittadino onorario di Milano. E subito si scaglia contro il Carroccio: "Non c'è nessun esponente leghista? Devo dire un gesto coerente, se si pensa che sono le stesse persone che hanno difeso Cosentino"

Accende la miccia della polemica col Carroccio, Roberto Saviano, cittadino onorario di Milano per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata. Saviano è stato insignito del riconoscimento la sera di mercoledì 18 gennaio a Palazzo Marino.  

"Quando si va a difendere Nicola Cosentino è molto difficile essere qui stasera", dice lo scrittore 34enne. "Ho visto che ci sono stati contrasti e che non tutti hanno condiviso il fatto che io diventassi milanese - ha spiegato Saviano nel suo discorso alla Sala Alessi di Palazzo Marino, sede del Comune - e non mi ha nemmeno stupito il comunicato di un dirigente della Lega", il presidente del Consiglio regionale lombardo Davide Boni, "che ha preso le distanze dal conferimento della cittadinanza e ha detto che non sarebbe stato presente".

Per Saviano, "é un gesto coerente, perché quando si va a difendere Nicola Cosentino", ex sottosegretario all'Economia del Governo Berlusconi, 'salvato' dalla richiesta di arresto dal voto leghista alla Camera, "é molto difficile essere qui stasera".

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