rotate-mobile
Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Coronavirus, scontro a distanza tra sindaci Dem e Regione: ecco cosa sta succedendo

Da una parte i sindaci di Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Varese, dall'altra il governatore Attilio Fontana. Ecco i motivi che hanno innescato il dibattito

Prima una lettera aperta dei sindaci Dem alla Regione: chiarimenti sulla battaglia Coronavirus e, più nel dettaglio, sul fronte dei tamponi ma anche sull'assistenza alle fasce più deboli della popolazione passando per le mascherine. Poi la (non) risposta del governatore Fontana, che accusava i sindaci di voler creare polemica. Successivamente Giuseppe Sala è tornato sul tema. E nella mattinata di giovedì 2 aprile la Regione, sempre attraverso il governatore Fontana, ha replicato punto su punto (come chiedevano i sindaci).

La lettera dei sindaci

Tutto era iniziato mercoledì pomeriggio quando i sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Mantova, Milano e Varese avevano scritto una lettera aperta al governatore.

"Quando saranno disponibili i dispositivi di protezione – a partire dalle mascherine – il cui arrivo è stato promesso da tempo? Che cosa sta facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa, in molte delle quali sappiamo purtroppo di numerosi decessi?", si chiedevano i sindaci.

"In una recente conferenza stampa il Presidente Fontana ha detto che la situazione «è sicuramente sotto controllo» e che «tanto i plurisintomatici che i monosintomatici verranno sottoposti a tamponamento». È ciò che si sta realmente facendo?", avevano proseguito i primi cittadini.

E ancora: "Perché la Regione Lombardia non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti? Perché la Regione Lombardia non ha ancora autorizzato l’avvio della sperimentazione dei test sierologici che altre regioni, come il Veneto e l’Emilia Romagna, hanno invece attivato? L’esito di tali test - in abbinamento a un’indagine continua attraverso tamponi su un campione statisticamente rappresentativo per età, sesso, luogo di residenza - è ritenuto decisivo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità di chi abbia contratto il virus anche in forma asintomatica".

La prima risposta di Fontana

"Non c'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare. Se poi la 'lezioncina' arriva da chi non ha competenze scientifiche dirette, la cosa diventa - per pura e bieca speculazione politica - ancora più inopportuna e per certi versi triste. Un modo di comportarsi irresponsabile e poco consono per chi ricopre un ruolo istituzionale. Un atteggiamento sconsiderato che giunge proprio nel giorno in cui ho ricevuto una telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di plauso per tutto quello che stiamo facendo e anche per condividere l'opportunità di mantenere solido il fronte istituzionale". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, replicava ai sindaci lombardi del centrosinistra che avevano polemizzato con lui.

"Già lunedì scorso durante la consueta riunione con i sindaci dei capoluoghi e, poi, non più tardi di ieri - aggiungeva Fontana - nell'aula del parlamento regionale, abbiamo risposto alle medesime domande da parte delle opposizioni, che oggi i sindaci di centrosinistra puntualmente, come un orologio svizzero, ripropongono. è evidente, che c'è una strategia politica e che quindi l'obiettivo è tenere alta la polemica contro la Regione, impegnata invece 24 ore su 24 a contrastare concretamente il virus".

"Non mancheremo comunque - concludeva il governatore - di recapitare ai sindaci in maniera specifica e puntuale tutta la documentazione che darà loro anche risposte scientifiche".

L'affondo di Sala

Nella mattinata di giovedì, durante il suo consueto videomessaggio, il sindaco di Milano è tornato a chiedere spiegazioni al governatore Attilio Fotana. Su tutte aveva domandato: "Perché la Regione non fa i test sugli anticorpi?".

La replica di Fontana

"Regione Lombardia è una istituzione seria. Che agisce solo ed esclusivamente sulla base di riscontri scientifici. Sul tema dei test 'rapidì ho più volte ribadito che stiamo verificando il valore effettivo di queste procedure. Un modo di agire che necessita di un lasso di tempo tale da rendere i risultati solidi, a fronte delle molte perplessità sollevate dalla comunità scientifica. Infatti, sul mercato esistono molti tamponi inaffidabili che creano false speranze ai cittadini. Le nostre indagini sono in fase di conclusione e speriamo di avere una risposta nelle prossime ore. Agiremo solo nella direzione che ci indica la scienza e non sugli umori o le sparate di sindaci che non perdono l'occasione per fomentare la polemica. Sindaci ai quali nelle sedi istituzionali queste risposte sono state più volte date". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

"Per quanto riguarda invece mascherine e gli altri presidi - ha aggiunto Fontana - siamo stati e continueremo ad essere i primi a segnalare il fatto che la Protezione civile nazionale, cui spetta il compito di gestire l'emergenza e garantire questi materiali, sia per buona parte inadempiente. Oltre a ciò la burocrazia di Roma ci impedisce di utilizzare le mascherine prodotte in Lombardia già ritenute conformi dal Politecnico di Milano".

"Per le RSA - ha proseguito il governatore - valgono le stesse considerazioni con l'aggiunta che, voglio ricordare al sindaco Sala e agli altri, le stesse o sono private o 'comunalì. Noi, per quanto possibile, siamo intervenuti e interveniamo. Spero che anche i Comuni abbiano incalzato i gestori e il Governo per dotarli di quanto necessario per metterle in sicurezza. Queste cose i sindaci le conoscono da settimane. Fingono di ignorarle evidentemente per calcolo politico. Noi non possiamo perdere continuamente tempo e sottrarlo alla attività prioritaria che è il contrasto al virus e la tutela della salute dei cittadini".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, scontro a distanza tra sindaci Dem e Regione: ecco cosa sta succedendo

MilanoToday è in caricamento