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Polemica sui senzatetto italiani "respinti" dalla caserma Montello: "Sono stati accolti altrove"

Sardone (Fi): "Discriminazione". Ma il comune di Milano precisa come sono andate effettivamente le cose

Polemiche sui senzatetto italiani il 13 dicembre: botta e risposta tra due associazioni e il comune di Milano ed un'azione "dimostrativa" nell'ex caserma Montello, quella in cui, dalla fine di ottobre, sono ospitati alcuni richiedenti asilo. Tutto inizia quando, nella serata del 12 dicembre, il comitato Milano Sicura e la Fondazione Protetto accompagnano tre senzatetto italiani all'ex caserma Montello chiedendo ai Fratelli di San Francesco, che la gestiscono, di accoglierli.

I frati decidono di prendersi carico della situazione dei tre, ma non all'ex Montello: li indirizzano invece in via Saponaro, dove gestiscono una struttura simile. Tutto bene? No, perché Silvia Sardone, consigliera comunale di Forza Italia, forse non informata del "dirottamento", verga un comunicato stampa di fuoco, in cui definisce «oggettivamente gravissimo» quanto successo (il fatto che «i nostri connazionali che dormono in strada sono stati mandati via dalla caserma Montello») e aggiunge che si tratta della «dimostrazione evidente che per gli italiani in difficoltà c'è un trattamento diverso, penalizzante e indecente rispetto ai migranti ospitati nella caserma Montello».

Per Sardone, inoltre, «tantissime risorse e moltissimi spazi vengono offerti ai migranti per alimentare il business dell'accoglienza» e, di conseguenza, il comune di Milano non riuscirebbe più ad aiutare gli italiani in difficoltà. Sta di fatto però che in realtà i tre sono stati effettivamente accolti, anche se non all'ex Montello. Lo conferma la questura di Milano nella mattinata del 13 dicembre a MilanoToday e lo ribadisce Palazzo Marino, in una nota ufficiale, nel pomeriggio: «I tre uomini, indirizzati dalla caserma Montello al centro accoglienza di via Saponaro, sono stati accolti intorno alla mezzanotte ma solo uno di loro ha accettato l'ospitalità».

«Non risultano assolutamente casi di senzatetto di nazionalità italiana non accolti nelle nostre strutture», aggiunge il comune di Milano, che ricorda che il servizio "principale" a cui rivolgersi è il Centro Aiuto in via Ferrante Aporti (angolo viale Brianza), aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 24 e sabato e domenica dalle 9. Il comune segnala anche che attualmente «sono decine i posti letto disponibili per i senzatetto che chiedono ospitalità per la notte» e ricorda i numeri di telefono per le segnalazioni: 02/88447645 – 02/88447647 – 02/88447648 – 02/88447649.

Dunque, nessun "doppio binario" con privilegi per i richiedenti asilo. Intanto un altro consigliere comunale di Forza Italia, il vice capogruppo Alessandro De Chirico, coglie l'occasione per rilanciare la sua proposta degli "alberghi sociali" per ospitare i bisognosi, tra cui i senzatetto e coloro che da anni aspettano l'assegnazione di un alloggio popolare e vivono con mezzi di fortuna. Un ordine del giorno in tal senso è già stato approvato, tra l'altro, dall'aula di Palazzo Marino.

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