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Cittadini che sparano per difendersi da soli: la Regione Lombardia vuole pagare spese legali

E' il primo caso in Italia. Il progetto di legge

Un milione di euro per contrastare la criminalità e diffondere la cultura della legalità. E poi, novità assoluta, il patrocinio per coloro che sono accusati di un delitto per essersi difesi. Sono questi, in sintesi, i contenuti del progetto di legge che la Giunta regionale lombarda, su proposta dell'assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Simona Bordonali, ha approvato e che riunisce le 'vecchie' Leggi regionali 2 e 9 del 2011 l'altro giorno.

In sostanza, secondo quanto è stato deliberato al Pirellone, se una persona spara per "legittima difesa", potrà avvalersi della difesa della Regione. E' il primo caso in Italia. 

UN PDL CHE RIUNISCE DUE LEGGI - "Abbiamo scelto di armonizzare i contenuti di due Testi - ha spiegato Bordonali - per ottenere un provvedimento che sia più efficace anche grazie ad un miglior impiego delle risorse. Abbiamo inserito importanti innovazioni per la prevenzione e il contrasto della criminalità e per una maggior diffusione della cultura della legalità". Rientrano in questo stanziamento anche fondi destinati agli Enti locali per gestire e ri-assegnare i beni confiscati alle mafie.

LA TUTELA - L'assessore ha fatto poi notare come "la Lombardia sia la prima Regione in Italia a prevedere fondi per difendere cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa".

I FONDI - Ecco come vengono suddivisi i fondi a disposizione: 200mila euro per le spese di assistenza e aiuto alle vittime dei reati di stampo mafioso e della criminalità organizzata, per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità comune per il contrasto delle truffe ai danni della popolazione anziani; 300mila euro per le spese per le iniziative per la diffusione della cultura della legalità, tramite corsi di formazione e/o attività didattiche per studenti e di ricerca docenti; 100mila euro per gli interventi di assistenza e aiuto ai familiari delle vittime della criminalità; 50mila euro per il patrocinio nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa; 350mila euro per il finanziamento del fondo per il recupero sociale dei beni confiscati alla mafia; 48mila euro per il funzionamento della Commissione di esperti.

LE OPPOSIZIONI - In una intervista a MilanoToday, Roberto Bruni (consigliere regionale del Patto Civico Ambrosoli) ha contestato questa proposta: "E' un incentivo alla giustizia fai da te", ha fatto notare, spiegando poi le possibili discriminazioni ("chi è imputato per un altro reato non avrà patrocini gratuiti dalla Regione") e le perplessità sul fatto che probabilmente verranno superati altri due progetti di legge regionali sulla legalità, già calendarizzati. "La Lega - ha affermato tra l'altro Bruni - aveva già votato un emendamento a dicembre 2014 con questa idea, quindi stupisce che se ne ritorni a parlare dopo soli due mesi".

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