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Spese pazze, la regione chiede 3 milioni e 400 mila euro agli ex consiglieri

Tra loro anche il "Trota" Renzo Bossi e Nicole Minetti. La procura chiede condanne per truffa e/o peculato

Tre milioni e quattrocento mila euro chiesti dalla Regione Lombardia a ventotto ex consiglieri regionali, tra cui il "Trota" Renzo Bossi (figlio del fondatore della Lega Nord) e l'ex igienista dentale di Berlusconi, Nicole Minetti. La richiesta corrisponde allla metà esatta di quello che, a Palazzo Lombardia, si ritiene essere il danno patrimoniale e di immagine per i rimborsi ai gruppi consiliari e ai singoli consiglieri che non erano dovuti, nel periodo 2008-2012. 

«I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore»: così recita l'articolo 54 della Costituzione italiana, ed è questo il punto del danno d'immagine. La mancanza di discilplina ed onore. Il danno patrimoniale corrisponde invece, logicamente, all'ammontare dei rimborsi non dovuti: ed è diversa per ciascuno degli ex consiglieri.

A Renzo Bossi, per esempio, si chiedono quasi 58 mila euro. Decisamente più alte le richieste a Stefano Galli (ex capogruppo della Lega Nord, oltre 620 mila euro) e a Davide Boni (attualmente segretario cittadino della Lega Nord, quasi 415 mila euro). Non solo richieste di denaro da parte del Pirellone: gli ex consiglieri regionali sono anche imputati per peculato e/o truffa e rischiano condanne anche pesanti. Il pubblico ministero, per esempio, ha chiesto sei anni per Stefano Galli, due anni e dieci mesi per Renzo Bossi, quattro anni per Davide Boni.

Galli e Boni sono stati accusati anche di truffa. Il primo avrebbe fatto ottenere una consulenza (per quasi 200 mila euro) al genero, il secondo avrebbe comunicato alla Regione Lombardia la residenza a Sabbioneta (Mantova) ottenendo decine di migliaia di euro per le spese di viaggio mentre, dal 2003, si era trasferito - secondo l'accusa - a Milano. 

Tra le "spese pazze", alcune avevano fatto in qualche modo sorridere. Si ricordano ancora, ad esempio, la Nutella (2,70 euro) dell'esponente del Pd Carlo Spreafico, che però aveva anche acquistato (e si era fatto rimborsare) una reflex (953 euro), la quota dell'ordine giornalisti 2008 (101 euro) e altro ancora. Renzo Bossi (Lega Nord) si fece rimborsare dalla Regione anche Redbull e sigarette. Pierluigi Toscani (Lega Nord) si fece rimborsare proiettili per la caccia, Nicole Minetti (Forza Italia) l'acquisto di copie del libro "Mignottocrazia". 

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