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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"Maiali, andate via! Perché non ti togli il velo?" Sumaya Abdel Qader insultata a Palazzo Marino

La consigliera del Partito Democratico "intercettata" da una donna che l'ha riempita d'improperi

Insultata e apostrofata in malo modo. Da un'altra donna. Che certamente l'aveva riconosciuta. "Sono ancora scossa", scrive nel pomeriggio del 13 febbraio Sumaya Abdel Qader, consigliera comunale del Partito Democratico, nel raccontare l'episodio di cui è stata vittima tra le mura di Palazzo Marino qualche ora prima. 

Un passo indietro. Abdel Qader ha incrociato la donna, che "usciva da un convegno o conferenza stampa, non ho badato", e quella l'ha apostrofata gridandole "Maiali, andate via!", ma questo è stato soltanto il culmine dell'incontro ben poco cordiale e molto razzista (e vergognoso), che la stessa esponente dem racconta ricordando tutte le domande dell'interlocutrice misteriosa.

"Perché non fai nulla per le donne in prigione che non vogliono portare il velo? Perché non te lo togli?", le prime questioni a cui Abdel Qader è stata verbalmente sottoposta dalla donna. Che ha smesso soltanto quando è apparso Paolo Limonta, consigliere comunale di Milano Progressista.

"Vorrei rivedere la signora", ha poi scritto Abdel Qader su Facebook: "Vorrei raccontarle le sfumature di questa vita che forse non conosce, vorrei raccontarle anche una storia diversa rispetto all'unica versione che forse lei conosce, indubbiamente realistica, ma sicuramente non l'unica. Vorrei farle conoscere le tante battaglie che le donne di ogni Paese e cultura affrontano ogni giorno. Vorrei dirle uniamoci. Solo in un percorso comune ci si può conoscere ed emancipare dell'ignoranza, dalla violenza, dalla rabbia e dai pregiudizi".

La solidarietà

"Piena solidarietà all'amica Sumaya Abdel Qader", ha scritto su Facebook il suo capogruppo in consiglio comunale Filippo Barberis (a nome di tutto il gruppo del Pd) definendo Abdel Qader "una persona coraggiosa che si è sempre battuta per i diritti e l'emancipazione delle donne svolgendo un ruolo prezioso da un punto di vista politico e culturale ben oltre il mondo musulmano". Solidarietà è arrivata anche dal gruppo regionale e dalla segreteria metropolitana del Pd.

"Sono entrato con lei a Palazzo Marino, poco dopo l'ho rivista in lacrime in sala commissioni", ha commentato Alessandro De Chirico, vice capogruppo di Forza Italia. "Possibile che non si riesca ad esprimere un’opinione senza insultare? Che pena mi fa questa gente! A Sumaya (e qualche giorno fa alla collega Diana De Marchi per un altro grave episodio) ho espresso privatamente la mia solidarietà". E ha concluso: "Se qualcuno ora commenterà che sono del Pd, rispondo: qualsiasi cosa meglio della loro ignoranza!".

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