Ex consiglieri regionali: approvato il taglio dei vitalizi
Si astengono i 5 Stelle che volevano un provvedimento più incisivo. Ma sono già stati minacciati ricorsi
Approvati i tagli ai vitalizi per gli ex consiglieri regionali. Due le novità principali: l'età da cui sarà possibile ricevere l'assegno si alza (da 60 a 66 anni) e la riduzione media dell'assegno è del 10%, attraverso un taglio applicato con progressività e per chi ha un reddito superiore a 18 mila euro. Tagliati anche i vitalizi cosiddetti di reversibilità di soggetti con un'Irpef annua superiore a 24 mila euro. Il risparmio complessivo sarà di circa sei milioni.
Il provvedimento è stato approvato con 57 voti a favore e 9 astenuti. "Abbiamo fatto quello che era giusto fare per dare un segnale di sobrietà", ha detto il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Ncd). "Avremmo voluto di più: un provvedimento strutturale e non temporaneo, una maggior personalizzazione dei tagli. Ma questa legge rappresenta il miglior risultato possibile alle condizioni date", hanno commentato Lucia Castellano e Roberto Bruni (Patto Civico). "Avremmo potuto fare certamente di più, ad esempio passando dal sistema retributivo a quello contributivo per chi già percepisce un vitalizio, ma questa legge sarà di esempio per altre regioni", ha spiegato Claudio Pedrazzini (Forza Italia).
Si sono astenuti i consiglieri del Movimento 5 Stelle. "La nostra presenza ha consentito di mettere il taglio dei privilegio nell'agenda regionale. E' una vittoria dei cittadini: senza le nostre iniziative di denuncia, gli altri partiti non si sarebbero mai preoccupati di ridurre i costosi privilegi della casta degli ex politici", si è espresso Stefano Buffagni. "Ci siamo astenuti - ha proseguito - perché, più che un taglio, è stato fatto un rammendo che non risolve il costoso problema dei privilegi. Noi abbiamo chiesto l'abolizione totale o per lo meno la loro rimodulazione su base contributiva come per le pensioni. Tuttavia si tratta di un primo passo importante".