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Arrestato Di Capua: fu ritenuto responsabile dei manifesti sulle Br in Procura

Ecco chi è Giacomo Di Capua, stretto collaboratore del vice presidente regionale Mario Mantovani (arrestato anche lui)

Trentaquattro anni, Giacomo Di Capua è stretto collaboratore di Mario Mantovani, vice presidente della regione Lombardia: entrambi sono stati arrestati la mattina di martedì 13 ottobre. Ma se Mantovani è molto conosciuto per la sua carriera politica ai massimi livelli (è stato anche parlamentare europeo per dieci anni), Di Capua lo è meno. Chi è, dunque?

Nato a La Spezia, Di Capua entra in Forza Italia a 18 anni, nel 2000. Incontra Mantovani nel 2003 e collabora con lui per la campagna elettorale delle europee del 2004, in cui Mantovani è candidato per il secondo mandato nella circoscrizione Nord-Occidentale. Mantovani, in provincia della Spezia, risulta quarto nella lista di Forza Italia con 843 preferenze. 

Nel 2007 Di Capua entra in consiglio comunale alla Spezia. Nel frattempo viene chiamato da Mantovani per il ruolo di caposegreteria di Mantovani, all'epoca sottosegretario ai trasporti dal 2008. Nel 2011 è coinvolto nello scandalo dei manifesti "Via le Br dalle Procure", apparsi a Milano durante la campagna elettorale per le comunali. In un primo tempo viene ritenuto responsabile Roberto Lassini, candidato al consiglio comunale meneghino nella lista del Pdl. Ma Letizia Moratti - candidata a sindaco - afferma che chi ha ideato quei manifesti è incompatibile con lei. Così Lassini rinuncia preventivamente al seggio a Palazzo Marino in caso di elezione.

Insieme a Lassini (e al tipografo) viene però coinvolto anche lo stesso Di Capua. Tanto che - come riferiscono le cronache locali di allora - si scatena una vera battaglia politica, nel Levante ligure, con il centrosinistra che chiede le sue dimissioni dal consiglio comunale spezzino. Nel 2012, Di Capua si assunse la responsabilità dei manifesti patteggiando una multa di 2 mila euro

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