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Corruzione e tangenti, spunta il "pizzino": 10mila euro per Tatarella per le europee

Il "pizzino" sarebbe stato trovato nel portafogli di Caianiello

Un pizzino in cui si parla dei 10 mila euro versati dalla Ecol Service di Daniele D'Alfonso a Pietro Tatarella per la sua candidatura alle Europee per Forza Italia. È quanto è spuntato nell'inchiesta della Dda su corruzione e finanziamento illecito alla politica che aveva coinvolto anche il suo collega di partito Fabio Altitonante (ai domiciliari). L'appunto, manoscritto, compare fotografato nei atti di di indagine e sarebbe stato sequestrato nel portafogli di Gioacchino Caianiello, politico azzurro in Lombardia e ritenuto dalla procura il "burattinaio" del sistema.

Il foglietto, nello specifico, è stato sequestrato il 7 maggio,giorno in cui l'ex coordinatore di Forza Italia e candidato alle Euuropee e altre 10 persone sono finite in carcere, 16 ai domiciliari e altre 15 si sono viste notificare misure cautelari. "L'operazione Tatarella" — come viene chiamata negli atti — pare essere un nuovo capitolo della vicenda, dato che è stata discussa in un locale di Gallarate poco più di un paio di settimane prima degli arresti.

Tatarella resta in carcere

Nel frattempo Tatarella resta in carcere, il tribunale ha respinto la revoca della misura cautelare avanzata dagli avvocati del candidato alle elezioni europee che ai seggi aveva ricevuto 991 voti, classificandosi tredicesimo in ordine di preferenze nel collegio Lombardia Nord Occidentale.

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