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Expo e terrorismo, Maroni: "Contro un pazzo non bastano le telecamere"

Il governatore chiede di sospendere Schengen e controllare le frontiere dentro l'Europa. Le rassicurazioni di Sala (Expo 2015)

Le telecamere? Non bastano contro un pazzo. Lo ha detto Roberto Maroni, presidente della regione Lombardia, parlando dell'allarme terrorismo in Italia dopo l'attentato parigino al giornale satirico Charlie Hebdo. In vista di Expo 2015 molti temono che Milano diventi "bersaglio ideale" per attacchi simili.

"Se nel mese di giugno o di luglio o di agosto arriva un pazzo da un Paese europeo - ha affermato Maroni - le telecamere di oggi non servono granché". Il governatore (ed ex ministro dell'interno) è convinto piuttosto che si debbano effettuare controlli alle frontiere anche all'interno dell'Europa, di fatto sospendendo Schengen.

Ma Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, ha provato a rassicurare. Pur ammettendo che l'Expo potrebbe essere un bersaglio ideale per il terrorismo, intervistato a Mix24 su Radio24 ha aggiunto che "è un tema a cui stiamo pensando da un anno e mezzo, quindi ci stiamo preparando". Ha spiegato che nel sito espositivo saranno attive circa 400 telecamere all'aperto e circa mille negli spazi chiusi, a cui aggiungere un migliaio di persone nella vigilanza interna e le forze dell'ordine.

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