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Vaccinazioni obbligatorie in Lombardia per i bimbi: la proposta di legge in Lombardia

Le vaccinazioni in questione sono antipoliomielite, antitetanica, antidifterica e antiepatite B

All'asilo i bambini solo se vaccinati. E' stata depositata nelle scorse ore al Consiglio regionale della Lombardia (se ne parla anche in Emilia e Toscana) un progetto di legge per chiedere che diventi obbligatorio il certificato delle vaccinazioni per l'iscrizione dei bambini nei nidi pubblici e privati accreditati. A presentarlo il gruppo del Patto civico.

Le vaccinazioni in questione sono antipoliomielite, antitetanica, antidifterica e antiepatite B, "le cui coperture vaccinali in Lombardia - si legge nella nota del gruppo consiliare - secondo gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità relativi al 2014, sono rispettivamente pari al 95%, al 95,1%, al 95% e al 94,9%. Anche la Lombardia è al limite della soglia di sicurezza del 95% rispetto alle quote di vaccinati e, come per il resto del Paese, le percentuali sono in diminuzione".

Un unico articolo suddiviso in tre commi in cui si prevede che i Comuni siano obbligati ad accertare, all'atto dell'ammissione in strutture pubbliche e private accreditate, che i bambini siano stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, richiedendo la relativa certificazione. E in caso di mancata presentazione del documento, scatta il rifiuto di ammissione del piccolo al nido. Nel pdl si prevede inoltre che il Comune comunichi il fatto entro 5 giorni all'azienda unità sanitaria locale di appartenenza e al ministero della Salute. L'ultimo comma fa salva l'eventuale adozione da parte dell'autorità sanitaria di interventi di urgenza.

"E' un provvedimento - ha spiegato Umberto Ambrosoli che è primo firmatario del testo insieme al capogruppo Roberto Bruni - pensato soprattutto in un'ottica di tutela della salute pubblica oltre che dei singoli. Le vaccinazioni rappresentano il progresso e hanno consentito negli anni di debellare malattie molto pericolose, spesso fatali. Purtroppo - ha sottolineato - una crescente diffidenza nei confronti di questo presidio medico fondamentale, costruita su speculazioni antiscientifiche e false informazioni, rischia di compromettere la cosiddetta immunità di gregge, che permette di contenere la circolazione dei microrganismi responsabili. È un fenomeno che va prevenuto: noi riteniamo occorra garantire ai piccoli, cioè proprio a coloro che sono più a rischio, di poter accedere a una vita di comunità come quella dell'asilo in tutta sicurezza. E per farlo è necessario che le vaccinazioni obbligatorie siano considerate imprescindibili ai fini della frequenza".

"E' chiaramente auspicabile la massima condivisione di questa proposta - ha dichiarato Bruni - a sostegno della promozione di una 'cultura vaccinale' che veda la nostra Regione in prima linea".

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