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San Vittore in vendita: la decisione del governo

Il dibattito sul carcere storico di Milano, tra chi è favorevole e chi è contrario al trasferimento

Il carcere di San Vittore sarà messo in vendita dal governo (insieme a Poggioreale e Regina Coeli), ma la decisione fa discutere i politici milanesi. L'obiettivo del ministro della giustizia Andrea Orlando (Partito democratico) è quello di privilegiare la dignità della condizione dei detenuti, dignità letteralmente sotterrata nelle carceri storiche italiane, costruendo strutture all'avanguardia in periferia. Il progetto di Orlando non è ancora stato definito compiutamente ma la strada è quella.

Il problema di queste carceri non è solo il sovraffollamento, che comunque - senza nuove carceri o senza un sistema diverso di pena - aggrava la situazione, ma è anche il fatto che si tratta di strutture obsolete, costosissime in termini di manutenzione e spese vive (come il riscaldamento), situate peraltro in luoghi "pregiati" delle città.

E questo è il principale elemento di dibattito: dal sindaco uscente Giuliano Pisapia in giù, a sinistra sono in molti a ritenere che San Vittore debba restare dov'è, per continuare a ricordare ai milanesi che c'è un carcere ed esistono i detenuti. Dall'altra parte, appunto, la considerazione che lasciare le cose come stanno non facilita il recupero dei detenuti stessi, per le condizioni obiettivamente inumane.

San Vittore è del 1879. In quel momento, il comune di Milano si fermava lì, stavano per essere inglobati i Corpi Santi (il comune circolare che, pressappoco, arrivava poco oltre la cerchia della 90-91). Oggi San Vittore è in centro storico. Ma cosa ne pensano i candidati a sindaco che si contenderanno la poltrona di primo cittadino tra il 5 e il 19 giugno?

Il più possibilista sulla vendita è Stefano Parisi, candidato del centrodestra, che ritiene comunque indispensabile non spostare troppo fuori Milano il carcere. Il suo sfidante di centrosinistra, Giuseppe Sala, pensa invece che sia prioritario sistemare al meglio San Vittore, ponendo la vendita e il trasferimento solo come seconda chance. E solo a patto che si ponga un forte vincolo sul riutilizzo dell'area.

Uno che conosce molto bene San Vittore e in generale le carceri è Marco Cappato, candidato dei Radicali, partito che più di ogni altro ha posto la condizione carceraria al centro dell'azione politica da almeno trent'anni. "Se fosse una proposta avanzata per far cessare le condizioni disumane e degradanti delle carceri, sarebbe da valutare con interesse", afferma: "Purtroppo sembra più rivolta alla speculazione immobiliare sulle aree". Non ha un'opinione precisa Gianluca Corrado, avvocato e candidato del Movimento 5 Stelle, secondo cui "vanno aggiornati gli impianti carcerari ma occorre valutare se sia questa la strada migliore".

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