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Violenza sulle donne: 4,5 milioni di euro per la prevenzione e il contrasto. Le linee guida

La delibera segna l'avvio del programma 2020/21 di prevenzione e contrasto ai maltrattamenti alle donne

La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell'assessore alle Politiche per la Famiglia Genitorialità e Pari opportunità, ha approvato le linee guida e l'accordo tipo di collaborazione per offrire servizi e azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, assicurando una copertura di 4.431.789 euro.

"L'iniziativa - dice l'assessore - sarà attuata attraverso gli accordi di collaborazione con gli enti locali capifila delle 27 reti territoriali interistituzionali antiviolenza lombarde. Un programma che si inserisce nel Piano quadriennale regionale antiviolenza (2015) per il sostegno e il potenziamento dei servizi e degli interventi contro la violenza di genere gestiti dagli aderenti alle singole reti territoriali".

L'avviso per la sottoscrizione degli accordi sarà pubblicato entro la metà del mese, con una scheda programmatica per indicare le attività e le modalità di utilizzo delle risorse.

Un percorso che parte dal 2013

"La delibera segna l'avvio del programma 2020/21 di prevenzione e contrasto ai maltrattamenti alle donne, ai loro figli minori; di messa in protezione delle vittime e di sostegno ai percorsi individuali di fuoriuscita dalle situazioni di violenza" spiega l'assessore alle Politiche per la Famiglia. "Un percorso - aggiunge - avviato sperimentalmente nel 2013, a seguito dell'approvazione della l.r. 11/2012 e inizialmente sovvenzionato con risorse regionali, ma che, dopo l'approvazione della legge n. 119/2013, che disponeva il finanziamento nazionale di azioni e servizi antiviolenza, ha consentito di finanziare i successivi programmi regionali".

Così dal 2013 a oggi in Lombardia si è passati dall'istituzione delle prime 13 reti interistituzionali antiviolenza alle attuali 27, che coprono il 100 per cento del territorio lombardo. Inoltre sono in corso di realizzazione dei programmi finalizzati all'acquisizione dell'autonomia abitativa e all'inserimento lavorativo delle donne che usufruiscono di protezione e di percorsi individuali di fuoriuscita (legge 119/13 e Piano nazionale antiviolenza).

Le risorse assegnate alle Reti territoriali dovranno essere spese secondo la ripartizione nel dettaglio qui di seguito: - Governance, comunicazione e formazione: 11%; - Servizi e attività dei centri antiviolenza e delle case rifugio/strutture di ospitalità: 89%. Di questo: il 24,5 per cento a sostegno di attività e servizi dei centri antiviolenza, il 24,5 per cento a sostegno di attività e servizi delle case rifugio/strutture di ospitalità, il 23 per cento per attivazione/potenziamento di sportelli decentrati e/o potenziamento di posti letto per donne vittime di violenza e loro figli/e minori, il 28 per cento restante destinato a sostegno e potenziamento dell'attività di centri antiviolenza e case rifugio/strutture di ospitalità. Le risorse saranno trasferite ai capifila delle Reti in tre tranche: 50 per cento (prima tranche), 30 per cento (seconda), 20 per cento (saldo).

"A ogni Rete - conclude l'assessore regionale - aderiscono, oltre all'Ente locale capofila, almeno un centro antiviolenza, una casa rifugio, enti sanitari e socio-sanitari, forze dell'ordine, tribunali e un numero variabile di Comuni, a copertura dell'intero territorio lombardo".

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