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Un difensore gli schiaccia la clavicola e rischia la vita: attaccante salvato al Niguarda

Un'importante operazione al Niguarda ha salvato la vita a un giocatore della nazionale nigeriana, con esperienze anche al Milan

La storia di Odu, calciatore rimesso in campo dagli specialisti di Niguarda. Una caduta in uno scontro di gioco durante una partita di calcio. La spalla che va fuori posto. Ma non è una lussazione normale, la clavicola infatti diventa una lancia che preme sui grandi vasi sanguigni e sulla trachea.

Una costante spada di Damocle interna che poteva mettere a repentaglio la vita del calciatore. E’ la storia di Odu (diminutivo di Oduamadi Nnmadi), 29 anni giocatore della nazionale nigeriana con un curriculum di livello che lo ha visto scendere in campo anche col Milan (nelle giovanili e in prima squadra).

“Oggi gioco in una squadra albanese, il Tirana - racconta -. Gioco esterno d’attacco, dribbling e tiro sono le mie qualità migliori. In una partita del campionato c’è stato uno scontro con un avversario. Sono caduto a terra e la mia spalla è finita sotto i tacchetti del difensore. Mi faceva malissimo”.

I primi controlli in ospedale dicono che si tratta solo di un trauma molto violento. Ma il dolore non passa. Inizia una ricerca approfondita di uno specialista che possa trattare il caso. Un medico conoscente di Odu porta il ragazzo in Italia e qui viene in contatto con i medici di Niguarda. Ortopedici e Chirurghi Toracici capiscono che si tratta di un caso molto raro e che per venirne fuori serve un intervento congiunto molto delicato.

“La lussazione sterno-claveare durante uno scontro gioco è un evento abbastanza frequente nei calciatori - spiega Massimo Torre, Direttore della Chirurgia Toracica (nella foto a sinistra) -. Nella maggior parte dei casi però la clavicola scivola in avanti rispetto allo sterno senza grandi conseguenze, generalmente l’impatto è unicamente estetico. Molto più pericoloso quando si verifica uno scivolamento posteriore. In questi casi la testa della clavicola va fuori sede e preme pericolosamente su strutture nobili come l’arteria succlavia, la carotide e la trachea con conseguenze che possono diventare molto gravi per la vita dell’infortunato”.

L’intervento per riportare in sede la clavicola richiede un’alta specializzazione e deve essere condotto in parallelo dagli specialisti Ortopedici e dagli specialisti della Chirurgia Toracica. Non sono molti i precedenti a livello mondiale. Nella letteratura scientifica si contano una ventina di casi. A Niguarda, nei mesi scorsi le stesse due équipe hanno operato con un successo un altro calciatore.

“Questo tipo di infortunio alla spalla è veramente molto raro, costituisce meno dell’1% dei traumatismi che interessano la clavicola - chiarisce l’Ortopedico Mirko Poli (nella foto a destra), specializzato nella traumatologia dello sport -. L’intervento prevede diverse fasi. Con la chirurgia “open” si crea una via di accesso per l’articolazione e la si rimette in sede. Dopo di che bisogna procedere con la ricostruzione di un’articolazione alternativa, che garantisca stabilità e movimento. Per farlo abbiamo prelevato uno dei semi-tendini del ginocchio, lo stesso che si preleva anche in caso di lesione al legamento crociato”.

In pratica si utilizza il tessuto prelevato come un laccio che fissa gli elementi, clavicola e sterno, in modo da garantire al contempo stabilità e dinamicità. La procedura è durata 3 ore e per ogni singolo passaggio è richiesta la massima destrezza e precisione, la vicinanza dell’osso fuori sede alle strutture vitali non permette errori. Per questo l’intervento è stato condotto nelle sale della Chirurgia Toracica, dove la presenza di personale e apparecchiature specifiche consente di gestire al meglio possibili emergenze.“Quando mi hanno spiegato i rischi ero molto agitato, la notte prima dell’intervento non ho dormito - spiega Odu -. Però i dottori hanno sempre cercato di rassicurami: andrà tutto bene”.

E così è stato. Dopo 7 giorni di degenza Odu viene dimesso e riesce già a muovere la spalla con buoni risultati: “Vado a casa, nel programma di recupero c’è ancora molta riabilitazione, ma l’obiettivo è quello di scendere in campo al più presto”. Bisogna tornare a dribblare e segnare, all’orizzonte c’è anche una Coppa D’Africa da disputare con la maglia della Nigeria.

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