Chiude il corso di infermieristica a Sesto, gravi disagi per gli studenti della Bicocca
Durante lo scorso anno accademico 2016/17 aveva fatto molto discutere la scelta dell’Università Bicocca di chiudere il corso di infermieristica che si svolgeva presso la sede dell’azienda Multimedica a Sesto San Giovanni. I motivi che avevano portato a questa decisione non erano del tutto chiari: la ragione principale sembrava essere il rapporto troppo elevato tra studenti e docenti, per cui era necessario ridurre la platea di studenti a fronte di una carenza di organico dell’università. Nello stesso anno tuttavia la Bicocca aveva anche aperto tre nuovi corsi di laurea, tra cui la “Medical School”, un corso di medicina in inglese su cui poi sono state fatte convergere risorse di personale non indifferenti. Come associazione, Studenti Indipendenti Bicocca aveva fin da subito criticato la scelta dell’università di chiudere la sede di Sesto, ma ancor di più erano state criticate le modalità con cui l’Ateneo aveva portato avanti questa decisione, ovvero con assoluta mancanza di trasparenza e di coinvolgimento nei confronti degli studenti. L’opposizione fatta e la successiva contrattazione con i dirigenti dell’Ateneo da parte degli studenti aveva portato alla scelta di mantenere in quella sede, per il 2017/18, gli studenti del terzo anno, ovvero coloro che poi si sarebbero dovuti laureare e che necessitavano una continuità rispetto alle attività di tirocinio svolte nella struttura e insieme al personale di Multimedica. Un anno dopo, nonostante le promesse dell’Ateneo, la situazione è piano piano precipitata, queste le parole degli studenti in una lettera inviata al Rettore nel mese di maggio: “Ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi è la drastica riduzione degli spazi dedicati allo studio e alla didattica per noi fondamentali come l’aula esercitazioni, gli spazi studio (tavoli e sedie per lo studio; prese elettriche per i pc; libreria; uffici dei tutor) e il personale segreteria a cui facevamo riferimento è stato ricollocato e noi ne siamo sprovvisti da inizio anno 2018. Ad oggi la nostra Università ci offre condizioni precarie rispetto agli anni passati e a quelle garantite ai nostri colleghi nelle altre sedi, nonostante le nostre tasse correttamente versate abbiano lo stesso peso. Ci ritroviamo in 56 studenti a non poter usufruire della struttura universitaria a causa della presenza costante di operai edili, con cui siamo costretti a convivere durante le attività didattiche (esercitazioni, attività tutoriali, esami) disturbate a livello acustico dai loro strumenti come i trapani e a livello ambientale da vernici e pitture. L’unica aula a noi dedicata è diventata il magazzino dove collocare tutto il materiale che prima era distribuito in tutta la sede e non rende l’ambiente sicuro avendo lavagne, armadi, mobili e materiale esercitativo (il manichino e sedie a rotelle, carrello della terapia) ad ostacolare il percorso. Non è chiaro quale sarà il destino della nostra struttura universitaria, ma l’affissione dei cartelli “STUDI MEDICI” alle porte degli uffici dei tutor e del direttore didattico ci fanno intuire che a breve anche loro potrebbero esserci tolti per far spazio a ipotetici ambulatori dell’ospedale. Poiché i lavori di ristrutturazione dei locali sono quasi volti al termine la preoccupazione maggiore è che si venga a creare una situazione di promiscuità tra noi studenti e l’utenza di Multimedica per poi vederci, nella peggiore delle ipotesi, sfrattati e ricollocati in altre sedi a metà anno.” Una delle questioni più preoccupanti per gli studenti di infermieristica di Sesto rimane quella dei tutor di tirocinio, la cui riduzione ha comportato e comporterà molti problemi per coloro che avevano già iniziato a lavorare ad una tesi di laurea insieme al personale di Multimedica e che ora dovranno ricominciare da capo. Lorenzo Morandi, rappresentante di Studenti Indipendenti in Consiglio di Amministrazione Bicocca afferma: “Un aspetto preoccupante di questa vicenda è la mancanza di trasparenza e di comunicazione da parte dell’Ateneo, oltre che al mancato coinvolgimento degli studenti per quanto riguarda certe decisioni. L’episodio di Sesto non è infatti l’unico in cui si sarebbero potuti evitare disagi agli studenti se si fosse costruito un percorso di condivisione delle decisioni e di comunicazione più costante ed efficace. Gli studenti coinvolti già a febbraio avevano inviato una lettera al Presidente del Corso di Laurea e al Direttore di Dipartimento per manifestare il loro disagio, ma senza ottenere risposte. Chiediamo quindi con forza sia la garanzia di maggiori tutele per gli studenti, per quanto riguarda spazi a disposizione e tutor di tirocinio, sia una maggiore democraticità dell’istituzione universitaria.”
Studenti Indipendenti Bicocca