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Difesa del suolo: La Regione sta lavorando ad una nuova legge

Obbligo di distanza minima di costruzione di 10 metri per i corsi d'acqua di competenza regionale e 5 metri per quelli del reticolo consortile: questo prevede la nuova legge

L’abusivismo edilizio è uno dei più grandi problemi del nostro Paese: è l’illegalità perpetrata attraverso il cemento. Uno degli aspetti oggi di maggior rilevanza nell'analisi del fenomeno abusivistico è il grande rischio a cui si va incontro violando norme e disposizioni legate alla sicurezza. Ci sono infatti leggi che vietano l'edificazione su suoli che non consentano un accettabile grado di sicurezza statica dell'eventuale edificato. È il caso ad esempio di aree soprastanti falde acquifere superficiali, zone franose o a rischio di smottamento, zone ad elevato rischio sismico. Sono purtroppo noti alla cronaca accadimenti come l’alluvione di Messina del 2009 dove sono morte moltissimi persone. E questo solo per citarne uno. Nonostante ciò si continua a costruire anche dove non si può.


 

Proprio per evitare questo la Regione Lombardia sta lavorando ad una legge regionale sulla difesa del suolo. In modo particolare la legge prevede il divieto di non costruire vicino ai corsi d’acqua. Il regolamento, infatti, che sarà il risultato di un lavoro di cooperazione tra la Regione, associazioni ed Enti i preposti alla disciplina territoriale, avrà numerosi punti fermi, fra cui l’obbligo di distanza minima di costruzione, che sarà di 10 metri per i corsi d’acqua di competenza regionale e 5 metri per quelli del reticolo consortile, e il contrasto all’abusivismo lungo i corsi d’acqua con il rilancio delle funzioni di presidio territoriale.


 

L'assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Viviana Beccalossi così spiega la normativa: «una materia complessa, che Regione Lombardia considera una priorità. Per questo sentiamo la necessità di predisporre una legge regionale in tema di difesa del suolo, che renda ancora più efficaci le politiche di prevenzione e presidio del territorio».

«Sarà una legge con molti punti fermi – prosegue ancora la Beccalossi - a partire dal contrasto all'abusivismo esistente lungo i corsi d'acqua mediante il rafforzamento delle direttive di polizia idraulica. Vogliamo inoltre inserire concretamente l'obbligo di distanza minima di costruzione (10 metri per i corsi d'acqua di competenza regionale e 5 metri per quelli del reticolo consortile), per evitare lo sconsiderato restringimento dell'alveo dei fiumi e i conseguenti gravissimi problemi che si verificano in caso di piene, cui purtroppo recenti fatti di cronaca ci hanno abituato ad assistere».


 

Non solo quindi si cercherà di prevenire quei disastri tanto tristemente noti alla cronaca, ma si cercherà di tutelare l’ambiente fluviale e tutto il suo ecosistema, un tesoro inestimabile per tutta la Regione.

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