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A Capo d’Orlando l'Olimpia torna a vincere

I biancorossi hanno terminato la partita contro l'Upea 71-57. In festa anche la formazione di casa che si è assicurata la salvezza

L’Olimpia si presenta a Capo d’Orlando ancora con la spina dell’energia staccata. Approccia la gara male soprattutto in difesa e quando la rimette a posto, nel terzo quarto, non solo è tardi ma non è minimamente sorretta da un po’ di ritmo offensivo. Le percentuali nel tiro da tre sono orrende e determinano un bottino finale magrissimo, 57 punti contro i 71 dell’Upea.. Meritata vittoria per una Capo d’Orlando in festa per la salvezza. L’EA7 senza Daniel Hackett e Linas Kleiza, con una situazione di oggettiva emergenza aggravata dai falli di Melli che costringono a giocare prima con due lunghi e poi con assetti piccoli, gioca una partita brutta e perde la quarta gara stagionale. Ora si tira il fiato con tre settimane in cui ci sarà un solo impegno e la squadra tornerà in laboratorio e anche sul campo di atletica per preparare i playoffs al meglio.

IL PRIMO TEMPO - Capo d’Orlando ha decisamente più energia attaccando la partita. Sek Henry e Andrea Pecile dettano i ritmi, l’Olimpia non ha lucidità in attacco e non ha rapidità in difesa. Il secondo fallo di Melli toglie dinamismo e l’assetto con due lunghi insieme, con Angelo Gigli da ala forte, non ha fluidità. Capo d’Orlando segna 29 punti nel primo quarto e guadagna 14 punti di vantaggio facili bombardando dall’arco (4/5) e andando in lunetta otto volte contro una. Il vantaggio sale a 17 punti prima che Elegar su un alley-oop di Ragland freni l’emorragia. Ma incapace di chiudere due volte in contropiede, l’Olimpia incassa la nuova tripla di Tyrus McGee (11 in nove minuti) e precipita a meno 18 sul 35-17. Qui Ragland con due liberi, un lay-up e una tripla (cui Melli aggiunge un gioco da tre punti) permette all’Olimpia si riavvicinarsi a meno 12, battuta poi da un jump di Karavdic. Melli con difesa, nonostante i due falli, ed energia attacca il ferro, si guadagna viaggi in lunetta e riporta l’Olimpia sotto la doppia cifra di scarto anche se il tempo finisce con due tiri liberi concessi a Pecile per il 44-33 dell’intervallo.

IL SECONDO TEMPO - L’Olimpia rientra dallo spogliatoio con un tecnico sanzionato a Samuels che permette a Capo d’Orlando di cominciare la ripresa dalla linea, però c’è anche un altro atteggiamento difensivo. L’Upea è tenuta a tre punti in sei minuti e il distacco si assottiglia solo gradualmente perché da fuori le polveri restano bagnate. E’ Ragland a scaldare un po’ la mano. Segna sette punti consecutivi e ricuce a meno sei, 47-41. Ma le percentuali di tiro da tre continuano ad essere deficitarie. Capo d’Orlando chiude l’area, la palla esce per tiri aperti ma non vanno mai dentro. Il parziale del terzo periodo è 11-8 Olimpia e così Capo d’Orlando resta avanti 52-44. Nel quarto periodo le cose non cambiano in attacco ma la difesa ha di nuovo un paio di passaggi a vuoto che producono sette punti consecutivi di Capo d’Orlando. Senza segnare mai diventa dura tentare la rimonta. A 4’08″ Coach Banchi, da un po’ costretto a giocare con quattro piccoli, chiama time-out ma l’Upea è in fuga sul 66-53 e al rientro la tripla di Pecile è quella che chiude una gara da dimenticare che poi finisce 71-57 (fonte: Olimpiamilano.com).

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