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I baby calciatori che piansero mentre i genitori si picchiavano saranno ospiti per Italia-Germania

Si tratta dei "pulcini" dello Xenia e dell'Olginatese. La Federcalcio ha regalato loro i biglietti per il match del 15 novembre a San Siro

Il posto allo stadio di San Siro, per assistere a Italia-Germania, se lo sono meritati non tanto per meriti calcistici ma perché, a 10 anni, sono stati capaci di un gesto (spontaneo) che ha dato il buon esempio ai loro stessi genitori, ed al mondo adulto in generale. Stiamo parlando dei "pulcini" dello Xenia e dell'Olginatese. La Federazione Calcio li ha voluti premiare offrendo loro l'invito ad assistere alla partita.

Tutto ha origine da un episodio increscioso che, purtroppo, non fa nemmeno tanta "cronaca", perché è più diffuso di quanto s'immagini: il 18 settembre 2016 in Valtellina i ragazzi delle due squadre si sono affrontati durante un torneo riservato ai "pulcini". Come spesso accade, la partitella procede senza intoppi. E' bene ricordare che, nei tornei e incontri tra "pulcini", non sono nemmeno previsti gli arbitri, visto che si pone l'accento non sull'aspetto agonistico ma su quello del calcio come sport, divertimento, motivo di unità.

Un concetto che viene insegnato ai ragazzi, ma che spesso non è interiorizzato dai genitori. Il 18 settembre, infatti, mentre i propri figli giocavano tranquillamente a pallone e si divertivano, i padri cominciarono ad azzuffarsi sugli spalti. Botte da orbi, schiaffi e pugni. Un nervosismo sfociato in violenza.

I bambini, accortisi di quanto stava accadendo, si sono fermati. D'istinto si sono messi a piangere a vedere i loro genitori darsele di santa ragione (ragione si fa per dire), poi si sono abbracciati tra di loro, tutti insieme, non divisi per maglie.

La loro istintiva reazione ha fatto il giro del Paese, e i piccoli "pulcini" di Xenia e Olginatese sono stati indicati come esempi virtuosi da seguire: tutti ritengono che, senza nemmeno pensarci troppo, abbiano dato una bella "lezione" ai loro stessi genitori. La Federazione ha proposto ai padri protagonisti del vergognoso parapiglia incontri con gli psicologi, mentre ha deciso di premiare i ragazzi donando loro una maglietta con la scritta "fair play" e, cosa che li renderà decisamente contenti, il biglietto per Italia-Germania a San Siro per il 15 novembre.

Sullo sfondo la necessità, sempre viva, di ragionare sul fatto che i genitori interpretano spesso nel modo sbagliato l'impegno calcistico dei loro figli, soprattutto quando questi sono in tenera età, caricandoli (e caricando sé stessi) di aspettative spesso inutilmente riposte (quanti, tra i "pulcini", diventano campioni di Serie A? Ed è proprio questo lo scopo con cui si fa giocare a calcio un bambino di dieci anni?).

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