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Berlusconi voleva comprare l'Inter: "Ma lei è troppo giovane"

Fu stoppato da Fraizzoli: "L'è tropp giuvin, se vedum tra des ann"

"Lei ha trentasei anni? No, l'è tropp giuvin, se vedum fra des ann ("Lei è troppo giovane, ci vediamo tra dieci anni")". Fu con queste parole che Ivanhoe Fraizzoli, patron interista negli anni Settanta, chiuse le porte in faccia a un giovane e rampante Silvio Berlusconi (36 anni) che era interessato all'acquisto della squadra nerazzurra. 

La storia avrebbe potuto avere un corso decisamente diverso. Anche se, probabilmente, l'ex premier nei colori nerazzurri non riesce a immaginarselo nessuno.

Lo racconta il figlio dell'interista e indimenticato avvocato Peppino Prisco, Luigi Maria, attraverso le pagine del Guerin Sportivo. Era stato proprio Prisco a presentare Berlusconi a Fraizzoli: "Ho conosciuto un giovane con delle grandi idee... Si chiama Bernasconi (sbagliando, ndr)".

"Era il settembre del 1972, la gente interista era delusa per la campagna acquisti di Ivanhoe Fraizzoli, che disse di puntare su Luciano Chiarugi che poi andò al Milan e ripiegò sul trio atalantino Moro-Magistrelli-Doldi e su Giuseppe Massa, rivelatisi dei flop. Da un anno, poi, Fraizzoli lancia segnali di insofferenza, rivelando di avere avuto dichiarazioni di interesse a rilevare il club già nel novembre del 1971, secondo le ricostruzioni prima con l'industriale della lacca Gaetano Trapani, poi con Andrea Solbiati, mai andate in porto. Alla fine, il 18 giugno, Fraizzoli sbotta: "Chi vuole la società si faccia avanti'", racconta Prisco.

"A quel punto, entra in scena Silvio Berlusconi, già noto alle cronache per la costruzione del quartiere residenziale di Brugherio, oggi Comune alle porte di Monza. Berlusconi si fece presentare Prisco dal senatore del Psi Agostino Viviani, grande amico del dirigente nerazzurro, nel 1972. Berlusconi comincia a parlare dei suoi progetti a Prisco, parlando anche di televisioni e fantasticando addirittura la creazione di un canale dedicato al club", prosegue Prisco. 

L'ex premier arrivò quindi a Fraizzioli. Che lo liquidò perchè "troppo giovane": Fece un altro timido tentativo negli anni Ottanta, poi intraprese l'avventura - che continua ancora ora - rossonera.

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