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Genoa-Milan a rischio, Salvini la anticipa alle 15 di un lunedì: tifosi in rivolta

Il ministro dell'Intero contrario a far giocare di sera le partite più a rischio scontri. Luca Bizzarri: "Ricordo che Spagnolo fu assassinato di pomeriggio"

Tifosi infuriati per la decisione di anticipare alle tre di pomeriggio di lunedì 21 gennaio il match tra Genoa e Milan al Marassi. Match che, in un primo tempo, era stato fissato alle nove di sera. Per la cronaca sarà invece posticipata di un'ora e mezza (alle 20.30 anziché alle 19) dello stesso giorno la partita Juventus-Chievo.

L'anticipo dell'orario di Genoa-Milan è stato deciso su disposizione dell'osservatorio sulle manifestazioni sportive del Ministero dell'Interno. I tifosi sono però arrabbiatissimi. Il Genoa, in questa stagione, conta più di 18 mila abbonati, molti dei quali a questo punto non potranno assistere alla partita. E saranno certamente in difficoltà anche i milanesi che si stavano organizzando per la trasferta a Genova.

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva affermato che le gare "a rischio" non si sarebbero dovute disputare con il buio. E così l'osservatorio ministeriale ha "eseguito" le indicazioni anticipando la partita alle tre di pomeriggio di un giorno feriale. "Preferirei quindi che si giocasse di giorno: il calcio è business, ma è anche gioia. Il diritto alla felicità viene prima dell’incasso", aveva detto Salvini, ma c'è da chiedersi che gioia sia quella di non poter andare allo stadio per incompatibilità d'orario.

A Salvini, tra l'altro, ha voluto rispondere (tra i tanti) anche Luca Bizzarri, comico genovese, tifosissimo del Genoa, che ha ricordato che Vincenzo Spagnolo venne assassinato di pomeriggio, facendo riferimento alla tragedia del 29 gennaio 1995, quando il 25enne tifoso genoano fu ucciso da una coltellata infertagli da un milanista di 18 anni appartenente alle Brigate Rossonere 2, un gruppo particolarmente violento staccatosi poco prima dalle Brigate "ufficiali". 

Da "ComunqueMilan": la cronaca dell'assassinio di Spagnolo

Genoa e Milan, quando le curve erano gemellate

E pensare che tra milanisti e genoani, nel 1973, venne stretto un gemellaggio fortissimo, con visite reciproche e feste co-organizzate. Quella fratellanza tra curve fnì (male) con una carica orchestrata da tifosi genoani contro milanisti, qualche fonte dice alle spalle, dopo un Genoa-Milan della stagione 1981/1982, quando entrambe le formazioni lottavano per la salvezza (per la cronaca: sarà proprio un pareggio agguantato dal Genoa a Napoli a cinque minuti dalla fine, all'ultima giornata, a condannare il Milan alla Serie B e salvare il Genoa). Quell'episodio trasformò l'amicizia in rivalità che si fece acerrima dopo l'assassinio di Spagnolo nel 1995. 

Da allora ogni incontro tra le due formazioni è considerato a rischio per l'ordine pubblico, tanto che diverse volte è stata vietata la trasferta ai milanisti. Ora una decisione che ha già iniziato a fare discutere (e parecchio), che peraltro si intreccia con l'evidentemente inascoltato appello del Comune di Genova a non far giocare, per il momento, partite al Marassi in giorni feriali, visto che il crollo estivo del Ponte Morandi ha reso molto più problematico il traffico in città: un precedente in questo stesso campionato, il recupero tra Sampdoria e Fiorentina in giorno feriale con orario per giunta spostato dalle 17 alle 19, in piena ora di punta.

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