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Milan-Inter: al via il derby di MilanoToday E' sfida tra Baresi e Bergomi

Inizia con il confronto tra i due capitani storici la sfida tra Milan e Inter che terrà banco per tutta l'estate nelle pagine (web) di MilanoToday. Franco Baresi e Giuseppe Bergomi si danno battaglia a suon di partite giocate, scudetti e coppe vinte

Primo appuntamento per questa rubrica amarcord che ricorderà i più grandi campioni della storia di Inter e Milan. Un tributo per i giocatori che hanno fatto la storia delle due squadre milanesi, in attesa dei nuovi giocatori che sbarcheranno sotto la Madunina. In un periodo in cui la serie A perde fascino e giocatori, in una stagione in cui i tifosi sono costretti a salutare i propri beniamini, consoliamoci con il passato. E che sia di buon auspicio.

baresiFranco Baresi è il capitano storico dell’era degli invincibili. Un capitano che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi e, recentemente, se ne accorto anche Maldini nel suo famigerato addio a San Siro. Nasce a Travagliato l’8 maggio 1960 e la sua carriera è colorata solo di rossonero: dal 1977 al 1997, con 716 partite ufficiali. Curiosi i suoi esordi da calciatore: durante il provino per i cugini nerazzurri, gli viene preferito il fratello Giuseppe mentre al Milan viene preso solo al terzo tentativo. Dopo l’esordio in Serie A in un Verona-Milan del 23 aprile 1978, diventa titolare l’anno successivo conquistando lo scudetto della stella. Conosce gli anni bui della serie B ma resta in Serie B con i rossoneri diventandone capitano. Ma il palmares di Baresi diventa superlativo nell’era Berlusconi. Guida al successo la squadra prima di Sacchi e poi di Capello vincendo tre coppe dei campioni, due coppe intercontinentali e tre supercoppe europee; in campo nazionale sei scudetti e quattro supercoppe italiane. Libero degno erede di Franz Beckenbauer, interpreta il ruolo splendidamente grazie alle sue doti di anticipo e alla sua grande visione di gioco. Ma ciò che resta inimitabile di Baresi è la sua capacità di guidare la difesa che diventava un unico e perfetto blocco da lui guidato. In Nazionale vince un Mondiale nell’82 mentre nel ’90 arriva terzo ma la più grande amarezza della sua carriera arriva nel ’94. Nella finale contro il Brasile sbaglia il primo rigore nella serie finale e sono memorabili le sue lacrime a fine partita. Lacrime che non cancelleranno mai la carriera gloriosa di uno dei difensori più forti di tutti i tempi.

Giuseppe Bergomi è il capitano storico dell’Inter più recente. Le analogie della carriera con Franco Baresi sono tante: 20 anni con la casacca nerazzurra e 758 partite ufficiali. Nasce a Milano il 22 dicembre 1963 e incomincia la sua carriera nella Settalese ma subito entra a far parte del mondo nerazzurro. Debutta in serie A il 22 febbraio 1981 in un Inter-Como e brucia immediatamente le tappe, tant’è che Bearzot lo convoca nei Mondiali del 1982 vinti dalla Nazionale italiana. È proprio durante questo periodo che si guadagna l’appellativo di “zio”, dovuto al suo aspetto più maturo degli anni e ai suoi baffi. Gli anni dell’Inter sono difficili ma vive da grande protagonista uno degli scudetti memorabili. Stagione 1988-1989 significa Inter dei record con 58 punti (primato con i 2 punti per vittoria), 26 vittorie, +7 di media inglese. Allenatore di quella squadra è Giovanni Trapattoni che lascerà la società dopo la vittoria della Coppa Uefa nel 1991. Bergomi alzerà la coppa ancora nel ‘94 e poi nel ’98 per ritirarsi l’anno successivo. Lo zio detiene il record di fedeltà alla casacca nerazzurra e anche la sua carriera in Nazionale è superlativa: capitano per 33 volte, gioca 81 partite con 6 gol e partecipa a 4 Mondiali (record per un giocatore italiano detenuto con Gianni Rivera e Paolo Maldini). Difensore arcigno, terzino destro o centrale, ha fatto della marcatura a uomo il suo miglior pregio. Leggendari le sue asfissianti marcature a uomo, nel corso degli anni ha affinato la tecnica individuale giocando e spingendo sulla fascia. Rimarrà sempre nei cuori dei tifosi per la dedizione alla maglia e per la sua eccelsa professionalità.

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