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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Pavia Calcio, i cinesi se ne vanno? Iscrizione in Lega Pro a rischio

Dura accusa di una collaboratrice del presidente uscente: "Alcuni italiani vogliono sfruttare i cinesi anziché lavorare"

Cinesi che vengono e cinesi che vanno via. Succede nel calcio lombardo. Da una parte l'Inter, la cui maggioranza è appena stata acquistata dal Suning Groups, dall'altra il Pavia, comprato nel 2014 dal fondo Pingy Shanghai Investment di Xiadong Zhu, che avrebbe deciso di lasciare l'Italia e mettere in vendita la società. Eppure due anni fa l'acquisto aveva nutrito di speranze i tifosi pavesi, che avevano cominciato a sognare la scalata dalla Lega Pro alla B e, magari, anche alla massima serie.

Da marzo 2016 gli stipendi non vengono regolarmente pagati. La società ha saltato la scadenza di venerdì 24 giugno per il saldo, il che significa che, se il Pavia riuscisse comunque ad iscriversi alla Lega Pro 2016/2017, partirà con quattro punti di penalizzazione. Ma è alle porte un'altra scadenza, quella del 30 giugno, stavolta per l'iscrizione al campionato con 50 mila euro di "liquidi" e una fidejussione di 350 mila euro. La seconda scadenza per l'iscrizione (12 luglio) comporterà comunque un ulteriore punto di penalizzazione. E, se entro il 12 luglio il Pavia non riuscirà ad iscriversi, sarà costretto a partire dalla Promozione o dall'Eccellenza.

Nel frattempo è ormai certo che il Pavia sia stato messo in vendita. Le cronache cittadine riferiscono l'interessamento dell'imprenditore bresciano Abele Lanzanova, in passato "tentato" dall'acquisto del Como ma soprattutto, nel 2015, capofila della cordata che ha salvato dal crac la cantina La Versa, la più importante dell'Oltrepo Pavese. Per salvare il Pavia occorrerebbero almeno cinque milioni di euro, molti di più di quelli investiti nel vino.

Nel mezzo anche diverse polemiche. Una riguarda il denaro con cui i cinesi hanno gestito il Pavia. Secondo il Covisoc, l'organismo che controlla i conti delle società di calcio professionistiche, nel 2015 c'è stato un importante flusso di denaro (circa un milione e mezzo in totale) da Hong Kong, senza chiarezza sul rapporto tra il socio e i finanziatori. Un'altra parla di bilancio in rosso, con ingaggi schizzati all'insù: da 1,3 milioni nel 2014 a 4,8 milioni nel 2015. E - collegato a questo - lo sfogo di Luna Zheng, giovane interprete di fiducia del presidente, che in un video messaggio di metà giugno aveva accusato i dirigenti di aver fatto «comprare giocatori di cui non avevamo bisogno». E poi, in generale: «Alcuni italiani hanno pensato di sfruttare i cinesi senza invece pensare di lavorare».

Dalla società non sono comunque, per ora, arrivate conferme sull'intenzione di vendere. Soltanto l'idea di una "dismissione parziale", che in città tutti si chiedono cosa significhi esattamente. All'inizio di giugno il presidente cinese aveva garantito che avrebbe iscritto la società alla Lega Pro, ma il "salto" della scadenza del 24 giugno per pagare gli stipendi non fa ben sperare i pavesi. Che attendono notizie, temendo il peggio.

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