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Nuovo stadio, dialogo tra club e Comune: "focus" sul Meazza

Milan, Inter e Palazzo Marino si sono concentrati sulla rifunzionalizzazione dell'attuale stadio e sulla sua compatibilità con un nuovo impianto a pochi metri

Si è parlato soprattutto dell'attuale Meazza all'incontro che si è svolto a Palazzo Marino tra i rappresentanti del Comune di Milano (Pierfrancesco Maran, assessore all'urbanistica, e Roberta Guaineri, assessora allo sport) e quelli di Milan e Inter (l'amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello e il presidente rossonero Paolo Scaroni).

Il destino dello stadio esistente è infatti il punto fondamentale intorno a cui ruota l'intera idea di realizzarne uno nuovo. Milan e Inter, nel loro progetto, pensavano di abbatterlo e realizzarvi, al suo posto, un quartiere di servizi commerciali, ricettivi e direzionali per aumentare i futuri ricavi; ma tra i "paletti" fissati prima dal consiglio comunale e poi dalla giunta c'è proprio quello di mantenere, anche se ridimensionato, il Meazza, come anche da richiesta (generica, per ora) della Sovrintendenza. 

Il Meazza, nelle intenzioni del Comune, sarebbe "rifunzionalizzato" ma sempre a vocazione sportiva. Come esempio si è spesso parlato di mantenere un solo anello per il calcio femminile (con interesse in crescita in Italia). Anche se questo non rispetterebbe appieno l'indicazione della Sovrintendenza, che parlava soprattutto del secondo anello come "icona dello sport" a livello mondiale. Ma il tema è stato per ora soltanto aperto, non si può dire concluso dopo un primo incontro.

Milan e Inter, visto il "paletto", terranno ora conto in primo luogo dell'esigenza del Comune di Milano di mantenere "l'ingombro" del Meazza sull'area e dovranno valutare se il progetto finale resterà economicamente vantaggioso per i club. Scaroni, all'uscita dalla riunione, ha sottolineato che «è una ipotesi innovativa, perché non si sono mai visti due stadi a cento metri l'uno dall'altro. Magari essere 'first' è anche bello, certe volte però magari è un po' stupido e non so ancora dove siamo in questo». 

«I club - ha aggiunto Antonello - si sono resi disponibili a proporre idee sul mantenimento di San Siro e a lavorare, come sempre fatto. Il punto di discussione era capire l’ingombro di San Siro come può essere reso compatibile con l’esistenza di un altro stadio a poche centinaia di metri». Una valutazione, quella della compatibilità tra il Meazza e il nuovo stadio, che verrà commissionata a un pool di ingegneri di fiducia delle due società.

La città parla dello stadio

Intanto la città si "mobilita". Negli ultimi 10-15 giorni si sono svolti ben tre incontri pubblici sul tema del Meazza: uno organizzato dall'area liberal di Forza Italia (con l'assessore regionale Giulio Gallera e il consigliere comunale Alessandro De Chirico), uno dal Partito Democratico (con i consiglieri comunali provenienti dal Municipio 7: Alice Arienta, Diana De Marchi e Rosario Pantaleo), uno infine organizzato dai comitati che non vorrebbero la realizzazione del nuovo impianto, e che hanno invitato gli architetti della "galleria" e del "diamante", che si sono "esercitati" su come ristrutturare il Meazza rendendolo all'altezza degli stadi moderni d'Europa. Dimostrando, o cercando di dimostrare, che si può fare.

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