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Venerdì, 19 Aprile 2024

Estorsioni agli imprenditori per finanziare le cosche: così agisce la 'ndrina in Lombardia

Dal carcere di Voghera, dove è rinchiuso dal 2014 per scontare sei anni in seguito all’inchiesta di 'ndrangheta “Quadrifoglio", il quarantatreenne Fortunato Bartone - considerato vicino alla famiglia Galati - continuava a gestire la sua attività di usuraio in Brianza ai danni di due imprenditori locali a cui aveva prestato circa diecimila euro ciascuno all'inizio del 2014 e da cui pretendeva un interesse mensile del 10%.

Per farlo - stando a quanto accertato dai carabinieri del comando provinciale di Milano - si serviva del cognato Marcello Stagno, giovane ventisettenne incensurato, a cui dava precise istruzioni durante i colloqui in carcere, spiegandogli le modalità con cui "trattare" i due imprenditori, quando insistere e quando invece lasciare loro un po' di respiro.

I militari sono arrivati a loro e li hanno arrestati dopo avere intercettato le conversazioni all'interno del carcere. Bartone non si preoccupava neanche di parlare in codice, ma spiegava chiaramente al cognato i termini della questione: “Quello mi deve dei soldi, vai a riscuoterli tu”. 

Le indagini erano partite nell'ottobre del 2015, dopo le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Un altro filone della stessa indagine - nel novembre del 2016 - aveva portato all’arresto di alcune persone, tra cui il quarantaseienne Paolo De Luca, ritenuto il “proprietario” di alcune armi che erano state trovate in casa di un'anziana insospettabile di Seregno.

All’alba di lunedì, le manette sono scattate anche per un terzo uomo: il cinquantenne Rocco Gatto, gestore di fatto di una pompa di benzina a Carate Brianza, anche lui vicino ai Galati e pregiudicato.

Anche Gatto agiva, secondo le indagini dei militari, da usuraio nei confronti di uno dei due imprenditori, ma "in autonomia" rispetto a Bartone e Stagno. Gli investigatori hanno poi verificato che Gatto - che risponde dei reati di usura e detenzione di stupefacenti per spaccio - usava la pompa di benzina anche per vendere cocaina. Bartone e Stagno sono invece accusati di usura aggravata dall'utilizzo dei proventi per finanziare una cosca della 'ndrangheta.

A casa di Bartone i carabinieri hanno trovato circa quattromila euro, mentre nell’abitazione di Gatto ne sono stati trovati seimila, nascosti all'interno di una copia di una ordinanza di custodia a carico di un parente. Nell’appartamento Stagno, invece, era custodita un'agenda sulla quale l’uomo teneva la contabilità dell'usura.

“Quest’ultima operazione si colloca nel solco dell’azione costante di contrasto alla ‘ndrangheta condotta negli ultimi anni dai carabinieri del comando provinciale di Milano che, sin dall'indagine “Infinito”, dal 2010, hanno arrestato oltre trecento soggetti collegati alla criminalità organizzata calabrese”, ha esultato il colonnello La Gala. 

“Delle persone arrestate oltre il 90% sono state già condannate, almeno in primo grado, per reati diversificati. Si tratta pertanto di indagini solide, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, con riscontri molto importanti, a cui si è aggiunta anche un’azione costante di aggressione delle ricchezze illecite. Sono ventisei milioni i beni sequestrati negli ultimi anni e ben diciotto milioni di euro quelli confiscati, consistenti in aziende e duecentocinquanta immobili”.
 
“Rivolgo a tutti gli imprenditori e a tutte le vittime l’invito a non esitare a denunciare - le parole del colonnello -. L’importante è metterci nelle condizioni di tagliare subito i collegamenti che la ‘ndrangheta vuole avere sul territorio. Non bisogna avere paura, ma bisogna avere fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura”.

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