Spacciavano anche a Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo le persone arrestate dai carabinieri di Seregno tra l'alba del 25 ottobre e la notte tra il 25 e 26. Le indagini sono durate sei mesi, e sono partite dalla morte - a Seregno - di un 34enne per overdose di cocaina. L'uomo era stato trovato senza vita nella mattinata del 9 agosto 2015, all'interno della sua autovettura. L'analisi dei tabulati telefonici ha permesso di risalire in breve al "giro" di spacciatori capitanato da un egiziano che vive a Monza, e che da una parte si procurava la droga a Milano, dall'altra la cedeva a tre distinti gruppetti di pusher per farla rivendere sia in due quartieri di Monza (San Rocco e San Fruttuoso), sia nella zona di Seregno e Meda sia, appunto, a Sesto e Cinisello.

Il "giro" totale era piuttosto ingente: la banda riusciva a piazzare un chilo di cocaina e dai cinque ai sette chili di hashish ogni mese. La droga veniva nascosta a bordo di diverse auto tenute parcheggiate lungo le strade, che venivano cambiate piuttosto spesso per evitare che dessero nell'occhio. Sono stati sette gli arresti, a cui si aggiungono due ulteriori ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti latitanti. Nel gruppo anche due donne, compagne di due membri della banda. Una delle due donne è romena, gli altri componenti sono tutti nordafricani: un tunisino, alcuni marocchini e alcuni egiziani.

I pusher non avevano luoghi di spaccio "preferiti" ma sceglievano di volta in volta vari incroci stradali oppure lo spazio davanti al Bingo di Monza o, ancora, la rotonda di San Fruttuoso o gli ingressi di un parco di Seregno. Comunicavano coi clienti servendosi di messaggi telefonici, anche Whatsapp. In particolare il capo della banda - dopo un periodo di assenza dall'Italia - ha inviato sms a raffica alla clientela abituale per far sapere di essere rientrato: i carabinieri - che erano già sulle sue tracce - hanno intercettato anche questa comunicazione.